La Federazione sindacale di polizia (Fsp), una delle sigle più rappresentative nel panorama sindacale della Polizia di Stato, chiede a Regione Lombardia di sottoporre gli uomini e le donne delle forze dell’ordine ai test sierologici.
Di seguito la nota integrale firmata dal segretario generale provinciale Giuseppe Camardi.
«Apprendiamo, con forte apprezzamento, dell’esito della riunione operativa convocata dal Prefetto di Roma a cui hanno preso parte il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti e i rappresentanti della Polizia di Stato, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, dei Vigili del Fuoco.
Importantissime, a nostro giudizio, sono le dichiarazioni espresse dall’Assessore alla Sanità della Regione Lazio: ‘nella riunione è stato illustrato il programma di sorveglianza epidemiologico basato sui test sierologici la cui sperimentazione è stata svolta dallo Spallanzani e dal Policlinico di Tor Vergata. Operativamente il personale delle Forze dell’Ordine verrà sottoposto ai test secondo modalità decise da ogni corpo di appartenenza per definire con maggior precisione la situazione epidemiologica e guidare interventi di controllo mirato, basati sulla ricerca di anticorpi su aree a rischio più elevato. Questa strategia è stata decisa dal servizio sanitario regionale del Lazio per capire la circolazione virale e la necessità di assicurare interventi di sorveglianza sanitaria. È un impegno rilevante ma che consideriamo strategico’.
Ebbene, alla luce di questa importante apertura alla nostra categoria nella Regione Lazio, chiediamo ai vertici della Regione Lombardia (la più colpita dal Covid-19) di poter
inserire in un programma di indagine epidemiologica gli operatori della Polizia di Stato e delle altre forze dell’ordine, impegnati quotidianamente nella difesa delle libertà democratiche, del pieno rispetto delle regole e, quindi, della tutela dell’intera collettività. Ci rendiamo conto del momento difficile per tutti ma per il nostro Sindacato è indispensabile far avvertire la vicinanza delle Istituzioni a Donne e Uomini che ogni
giorno, per adempiere ai propri doveri, oggettivamente rischiano, ancora più del solito la vita propria e, stavolta, anche quella dei rispettivi figli, genitori, nonni e familiari in genere».