Non si placano, nemmeno nel Nordmilano, le considerazioni riguardo alla situazione degli anziani ospiti delle Rsa.
Nei giorni scorsi oltre 100 sindaci dell’area Metropolitana, compreso il Sindaco di Milano Beppe Sala, hanno scritto una lettera ad Ats denunciando, a detta loro, la fatica di tutto il sistema di sorveglianza del territorio e del suo inadeguato livello di coordinamento.
«Tra i firmatari della lettera – dichiarano da Pd, Cinisello Balsamo Civica, Partito Socialista, La Città Giusta e Italia Viva – , ci sono anche sindaci di centrodestra della nostra zona, come Cusano Milanino e Cormano, ma manca Cinisello Balsamo. Perchè scrivere al prefetto insieme alle rsa locali ma non condividere le richieste di oltre 100 comuni nei confronti ATS? Partito Democratico, Cinisello Balsamo Civica, La Città Giusta, Partito Socialista e Italia Viva chiedono al Sindaco Ghilardi di essere coerente e sostenere una posizione comune alle altre amministrazioni locali nei confronti di ATS. È giunto il momento di essere decisi e di richiamare ognuno alle proprie responsabilità. Ne va della sicurezza dei cittadini e di tutti coloro che sono impegnati per arrestare questa crisi sanitaria».
«In un momento di emergenza quale quello che viviamo – risponde immediatamente il sindaco di Cinisello Giacomo Ghilardi – è mia opinione che occorra unire le forze della rappresentanza istituzionale, in nome di ciò che rappresentiamo, ovvero le nostre comunità. E ciò se, i temi di cui trattiamo, riguardano la salute dei nostri cittadini. Anci Lombardia, di cui ricordo sono Vice Presidente Vicario, ha già richiamato l’attenzione della Regione e di Ats sulla necessità del rafforzamento delle cure a domicilio e non solo. Lo si è fatto, in precedenza, sul tema dei tamponi, e per chiedere urgenti interventi di liquidità al Governo a supporto dei Comuni. E lo abbiamo fatto in nome di tutti i Comuni lombardi, non di una parte, men che meno di una parte politica. Perché questo è il suo ruolo».
Il primo cittadino cinisellese rispedisce quindi al mittenete le critiche di buona parte dell’opposizione: «Non mi si può accusare di immobilismo, ne di disinteresse rispetto ai temi richiamati da quella lettera. Istanze anche condivisibili, per essere forti, più forti, devono essere inviate necessariamente in rappresentanza di tutte le realtà locali, non già di una parte, soprattutto se la parte è politicamente connotata. Perché è proprio così che si indeboliscono le istanze, è proprio così che le ragioni rischiano di divenire solo parziali, dividendo invece di unire. Una rappresentanza solo politica in momenti come questi, non solo non trasmette senso di territorio ma rischia di delegittimare o, più pericolosamente, di strumentalizzare posizioni condivisibili, al solo scopo di attaccare l’avversario. Non è il momento. Non ora».