Sono stati resi disponibili da poco i buoni spesa per i cittadini in difficoltà del Comune di Sesto san Giovanni. Il Pd locale solleva però diversi interrogativi sui criteri di selezione e l’accessibilità a questa misura di sostegno.
«Come tutti – scrivono dal Pd in una nota – abbiamo letto le indicazioni per i buoni spesa tracciate dal Comune e come Partito Democratico intendiamo vigilare su come i criteri di selezione saranno applicati e se questo permetterà all’amministrazione di essere equa. Questi fondi stanziati dal governo in accordo con Anci sono a protezione di chi è in estrema difficoltà e riteniamo che la procedura accessibile solo via internet, compreso il modulo da compilare, potrebbe rappresentare un ostacolo per i più bisognosi e per chi è meno avvezzo alla tecnologia o non ha la possibilità di accedervi. Perché il Comune non attiva anche un numero di telefono come peraltro Anci ha suggerito nelle linee guida?
Questo potrebbe garantire a tutti di accedere alle informazioni, come già avviene in molti comuni. Inoltre le domande saranno vagliate e organizzate in una graduatoria, ma sono moltissime le perplessità che sorgono: come dovranno certificare il reddito i nostri cittadini? Se non vale più l’Isee potranno utilizzare la busta paga dell’ultimo mese? Il saldo del conto corrente? Cosa devono preparare per velocizzare la richiesta e perdere meno tempo possibile visto il bisogno? Il Comune come intende poi agire in aiuto alle richieste eventualmente in sovranumero rispetto alle risorse? Ne verranno stanziate di aggiuntive come stanno prevedendo altri comuni nell’eventualità di domande in sovranumero? Non sarebbe opportuno stabilire dei criteri da esplicitare alla città per velocizzare le procedure? Il Comune deve farsi carico di prendere scelte chiare e stabilire modalità e tempi del servizio perché ad oggi il rischio è che si crei una lunga lista d’attesa in continuo aggiornamento e che per questo motivo le erogazioni partano in grande ritardo.
Non mancano molte domande anche per quanto riguarda la scelta degli esercenti che saranno punti di spesa dei buoni. È stata fatta o è prevista una convenzione? Come sono stati selezionati? Sono divisi per quartiere? È possibile che altri esercenti non selezionati possano dare la loro disponibilità in corso d’opera ampliando la rete già selezionata e eventualmente convenzionata?».