«Siamo ancora in fase di emergenza e non possiamo allentare la presa, le misure vanno prolungate», ha annunciato il premier Giuseppe Conte durante la conferenza di aggiornamento sul coronavirus. Conte ha ricordato che nella giornata di oggi in Italia si sono superati i 13.100 decessi, e non è quindi il momento di abbassare la guardia. «Siamo sempre in contatto con il comitato tecnico scientifico, che ha sottolineato che ora si iniziano a intravedere gli effetti delle misure prese fino a ora». Ma è ancora troppo presto per tirare le somme.
«Per questo, come ha anticipato il ministro Roberto Speranza, ho firmato il nuovo Dpcm che proroga le misure così come sono fino al 13 aprile».
«Se le allentassimo la presa, tutti gli sforzi fatti fin qui sarebbero vani – prosegue il presidente del Consiglio – Pagheremmo un prezzo altissimo: un costo psicologico, sociale ed economico, saremmo costretti a partire di nuovo. È un costo che non possiamo permetterci».
Conte ha invitato i cittadini a continuare a rispettare le regole. «C’è una sparuta minoranza che non le rispetta – sottolinea -. Ma ricordo che abbiamo disposto sanzioni severe in merito. Non ci possiamo permettere che l’irresponsabilità di alcuni possa comportare un danno nei confronti di tutti. Mi spiace che questa situazione capiti in concomitanza con una festività solenne come quella della Pasqua, ma serve affrontare con un regime restrittivo anche i giorni di festività».
Questo dovrebbe consentire di valutare più avanti una nuova prospettiva. «Ora siamo nella fase 1 – ha spiegato -. Nel momento in cui i dati dovessero consolidarsi inizieremo già a programmare un allentamento delle misure, ma per ora non possiamo dire quando. Abbracceremo la prospettiva della fase 2, quella della convivenza col virus e poi la fase 3, l’uscita dall’emergenza e il ripristino della normalità, del rilancio della vita sociale ed economica».