Un’app per iOs e Android che, attraverso lo smartphone, aiuta a tracciare gli spostamenti delle persone positive al Coronavirus e a capire se si hanno contatti a rischio. Dovrebbe essere disponibile a breve, e per ora si sta attendendo l’ok da parte del governo.
L’app sarebbe destinata alle istituzioni e in particolare alla protezione civile, in modo da aiutarle a gestire l’emergenza, ed è sviluppata da un gruppo di aziende ed esperti italiani. Tra loro il Centro medico Santagostino, con sede a Sesto San Giovanni e diversi centri distribuiti anche tra Milano e hinterland; Giuseppe Vaciago, avvocato ed esperto nella protezione dei dati sensibili; e le società tecnologiche Jakala, Bending Spoons e Geouniq.
La tecnologia dell’app si basa su dati georeferenziati e anonimi, attraverso cui è possibile individuare movimenti e interazioni delle persone, raccogliere un diario clinico come l’insorgenza della febbre e altri sintomi, individuare eventuali focolai e comprendere con quali persone il soggetto è entrato in contatto, e se è scattata l’auto-quarantena.
«Le persone che scaricano e installano l’app sul cellulare diventano un nodo di raccolta di dati georefrenziata che aiuta tutti ma aiuta anche il singolo individuo ad avere informazioni puntuali su se stesso – Più persone ce l’avranno più l’app avrà un ruolo pubblico che farà capire tante cose – ha spiegato all’Ansa Luca Foresti, amministratore delegato del Santagostino.
Gli sviluppatori assicurano inoltre che non si rischiano violazioni della privacy. «La privacy è tutelata – aggiunge Foresti – perché l’app è solo un punto di contatto tra il sistema e le persone senza rivelare dati personali, la stiamo testando e ci stiamo muovendo in modo rapido anche se ci sono tanti passaggi di tipo tecnologico e istituzionale. Nella situazione che sta vivendo l’Italia ci è sembrato un elemento da mettere in pista e lo stiamo facendo con le migliori competenze sul mercato. Il tempo è fondamentale in questo momento, è un momento delicato in cui devono parlare i fatti».