Coronavirus: l’Inter dona 100mila euro per la ricerca del Sacco

Una donazione da 100mila euro per sostenere l’incessante lavoro di ricerca che in questi giorni all’Ospedale Sacco di Milano ha permesso di isolare il ceppo italiano del Coronavirus.

A destinare l’importante somma di denaro è stata l’Inter, la società di calcio di Serie A del presidente Steven Zhang. All’interno del team di ricerca che nei giorni scorsi ha portato a termine l’importantissimo risultato è presente anche Annalisa Bergna, giovane 29enne di Paderno Dugnano.

Coronavirus, isolato il ceppo italiano: una padernese tra i ricercatori del Sacco

«La donazione – spiegano dalla società nerazzurra -, nelle intenzioni dell’Inter e del suo Presidente, è funzionale a sostenere le attività di ricerca, fiore all’occhiello del Dipartimento, struttura di eccellenza che si è distinta per aver identificato i primi 3 genomi completi ottenuti dagli isolati italiani di SARS-CoV-2 circolanti in Lombardia».

Il lavoro è stato svolto dal gruppo di Università Statale di Milano e Ospedale Sacco, coordinato dai docenti del dipartimento di Scienze Biomediche e Cliniche dell’Università Statale Gianguglielmo Zehender, Claudia Balotta e Massimo Galli, lo stesso team che ha portato a termine l’isolamento dei 3 ceppi di COVID-19 attualmente circolanti nell’area di Codogno. L’analisi in corso di ulteriori genomi consentirà di ottenere stime più precise sull’ingresso del virus nel nostro Paese e sulle possibili vie di diffusione.

«L’Inter ha un legame indissolubile con la città di Milano ed è orgogliosa della dedizione con cui tutto il personale dell’Ospedale Sacco sta facendo fronte alla eccezionalità della situazione – ha dichiarato il presidente Steven Zhang -. Fin dall’avvio dell’emergenza Coronavirus abbiamo seguito con particolare attenzione e apprensione l’evoluzione della situazione, sia come Club sia come azionista rimarcando in tutte le sedi come l’unica priorità fossero la salute pubblica e la sicurezza. È per questo motivo che FC Internazionale Milano sente il dovere di sostenere l’Ospedale Sacco».