«A causa del nuovo Coronavirus molte aziende, anche in luoghi non colpiti dal focolaio, stanno invitando i propri dipendenti a non recarsi al lavoro oppure predisponendo vere e proprie sospensioni unilaterali attingendo dalle ferie o dai permessi maturati e non ancora usufruiti dai dipendenti. Questa pratica è illegittima», la denuncia dei sindacati di base (Cub) arriva in piena emergenza Coronavirus, quando molte aziende anche nel Nordmilano stanno effettivamente riducendo al minimo i contatti fra colleghi.
Chi può, mette in atto il telelavoro, magari per la prima volta. Altri invece hanno sospeso le attività, generando nei lavoratori dipendenti molti dubbi circa la retribuzione di questo periodo di ‘ferie forzate’.
Secondo il Cub, dato che la mancata presenza al lavoro non dipende dal lavoratore: «La sospensione dovrà essere normalmente retribuita attraverso l’ordinaria retribuzione, affinché i lavoratori non subiscano decurtazione del reddito né tantomeno delle ferie e dei permessi». E invitano i lavoratori a recarsi nei loro uffici vertenze.
I sindacati si esprimono anche sulle condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro: «È tra le prerogative del datore di lavoro quella di tutelare la salute dei propri dipendenti; è necessario quindi che vengano predisposte e comunicate con urgenza le adeguate misure di protezione e di prevenzione necessarie e relative alla specificità delle attività lavorative (esponendole per iscritto a operatori, utenza e cittadinanza). Valutazioni alle quali è necessario coinvolgere i Rappresentanti dei Lavoratori alla Sicurezza e gli organismi aziendali di rappresentanza dei lavoratori», concludono.