Popolazione in calo e aumento dell’età media, è il mix perfetto per realizzare il più basso livello di ricambio naturale mai espresso dal Paese dal 1918. Secondo gli indicatori Istat, pubblicati nelle scorse settimane, la popolazione italiana continua a diminuire: all’1 gennaio 2020 i residenti ammontano a 60 milioni 317mila, 116mila in meno su base annua.
Si allarga anche il divario tra nascite e morti: i numeri dell’Istat segnalano che per 100 persone decedute arrivano soltanto 67 bambini (dieci anni fa erano 96). A questo si aggiunge un rialzo dell’età media a 45,7 anni, con le donne che hanno una speranza di vita di 85,3 anni e gli uomini di 81 anni. L’allungamento della speranza di vita e le scarse misure economiche di sostegno alle nascite hanno portato le donne a fare figli sempre più tardi: secondo l’Istat fanno più figli le donne ultraquarantenni di quanti ne facciano le giovani sotto i 20 anni di età, mentre il divario con le 20-24enni è stato quasi del tutto assorbito.
L’età media delle madri in Italia si attesta sui 32,6 anni mentre le donne straniere residenti nel Paese procreano intorno ai 29 anni di età. Fra l’altro, il contributo alla natalità delle famiglie immigrate è rilevante: circa un quinto delle nascite occorse nel 2019 è da parte di madre straniera. Tra queste, pari a un totale di 85mila, 63mila sono quelle prodotte con partner straniero (che quindi incrementano il numero di nati in Italia con cittadinanza estera), 22mila quelle con partner italiano. Al pari di quella generale, comunque, la natalità risulta in calo per tutte le tipologie di coppia, anche quelle di origine straniera.
Inoltre, è al Nord che si registra il tasso di fecondità più elevato, mentre nel Mezzogiorno continua lo spopolamento, dovuto non solo al calo delle nascite ma soprattutto alle migrazioni interne. Si conta, infatti, che nel corso del 2019 circa 418mila persone abbiano lasciato un Comune del Mezzogiorno quale luogo di residenza per trasferirsi in un altro Comune italiano.
Anche nei Comuni più popolosi del Nordmilano (Cinisello Balsamo e Sesto San Giovanni) si registra un calo della natalità, riscontrabile anche solo a distanza di tre anni: dal 2017 al 2019. A Cinisello il 2017 è stato l’anno peggiore: solo 615 nascite, aumentate a 657 nel 2018 e scese di nuovo a 636 nel 2019. Ma intanto aumentano le morti: da 698 nel 2017 a 731 lo scorso anno. Aumentano anche le fasce di popolazione più anziana: a Cinisello nel 2017 si contavano 17.921 over 65, diventati 18.067 nel 2018. Gli over 80 anni sono passati da 5.112 a 5.415 nel 2018. A Sesto invece i nati sono passati da 644 nel 2017 a 604 nel 2019. Le morti però sono calate, da 811 a 772 nel 2019.