Oggi il nostro ‘Termometro’ misura la temperatura di Trojan. È un virus, tanto per rimanere in tema… e non si cura con gli antibiotici o cose del genere. Arriva quando meno te lo aspetti, e colpisce la persona ma non direttamente, almeno inizialmente, ma certi tipi di apparati tecnologici, come i computer, gli smartphone, i palmari e i tablet.
Una sorta di spione delle nostre conversazioni, capace di captare il tutto: audio e video anche con apparati spenti. Roba da pazzi, dirà qualcuno! Mentre altri, forse diranno, utile per scoprire chi delinque! Insomma, tutto legale per chi indaga per poi distruggere quello non interessante ai fini processuali. Ma siamo sicuri che poi non se ne faccia un uso improprio e qui mi riferisco da cittadino a cittadino, soprattutto per gli esperti del settore? Come dire, un ricattino, un’estorsione alla sua vita privata, a qualche svago oltre la famiglia.
In pochi secondi, così dicono, il gioco è fatto, sarà possibile installare sui nostri mezzi di comunicazione il cosiddetto c.d. Trojan Horse ed essere sempre controllati. Occhio, dunque, a non dare gli apparati in giro o a quello che arriva, (mail o messaggi poco chiari) potrebbe essere il virus. L’unica certezza, tanto per sdrammatizzare, è che non potremmo perderci, una sorta di braccialetto elettronico a nostra insaputa. Sapranno sempre e comunque tutto di noi, ma sì facciamoci una risata, ‘P… Trojan’.
L’editoriale del Gazzettino Metropolitano è a cura del direttore Marco Fabriani