‘Dare a Cesare quel che è di Cesare’, così in una frase Gesù. Ma senza andare troppo lontano e scomodare il Messia, rimaniamo ai giorni nostri, agli scienziati italiani. Coloro che portano alto il nome dell’Italia in tutto il mondo o quasi, coinvolti dal Coronavirus. Medici e basta!
Uomini e donne alle prese con l’ignoto, il nemico invisibile da trovare e annientare. Nessuno, e dico nessuno, provi a cavalcare le gesta di questi signori, mi riferisco soprattutto alla politica. Per una volta stiano fuori dal ‘si dovrebbe investire di più’ o cose del genere o ‘io l’avevo sempre detto che eravamo i migliori’. Tacciano! Per fortuna ci sono loro, i medici da laboratorio che ci riportano in alto e fanno sognare il popolo italiano, il resto è fuffa o roba del genere.
Basta proclami e farsi belli alle spalle di centinaia e centinaia di nostri ricercatori per lo più precari e con due euro di stipendio (se pagato), costretti a fuggire all’estero in altre università o strutture sanitarie. Per una volta, e lo ripetiamo, la politica eviti di parlare a sproposito di certi argomenti e investa veramente nella ricerca.
L’editoriale del Gazzettino Metropolitano è a cura del direttore Marco Fabriani