A ventuno anni dalla sua prematura scomparsa, Fabrizio De André continua a essere annoverato fra i più grandi poeti e cantautori italiani.
Nonostante sia passato molto tempo da quell’11 gennaio 1999 quando De André si spense a nemmeno 59 anni per un cancro al polmone, il ruvido cantante genovese non è rimasto il vessillo di una generazione ormai superata.
‘Faber’, soprannome riconosciuto universalmente, è riuscito nella rara impresa di essere una ‘voce obbligata’ per tutti gli amanti dei testi profondi ed evocativi e per i giovanissimi che vogliono parlare di amore, di morte e dei tabù di una società che non è cambiata poi così tanto nel corso di vent’anni.
Perciò ogni anno, con costanza, Fabrizio De André viene ricordato non solo a Genova ma in tutta Italia, con appuntamenti di diverso genere.
A Milano una doppia serata si tiene sabato 11 gennaio alla bocciofila Martesana di Milano e sabato 18 al ‘piccolo teatro martesana’ di Cassina de’ Pecchi. Durante queste occasioni si esibisce la band ‘Faber is Back’, tributo di riferimento per rivivere le atmosfere dei live del cantautore. Al circolo Serraglio di via Priorato invece, va in scena un appuntamento dal gusto estremamente pop: ‘De André 2.0’, che mescola musiche e letture, immagini e testi. I biglietti si possono acquistare in cassa (a 15 euro) o con la prevendita (a 13 euro).
Immancabile la cosiddetta ‘cantata anarchica’ per Faber, che ogni anno in piazza Duomo raduna decine di appassionati. Sotto la Madonnina persone di tutte le età si danno appuntamento con i propri strumenti musicali per intonare canzoni senza tempo. Le regole della partecipazione si ispirano proprio alla figura del cantante, ossia: nessuna regola. In autonomia, ciascuno è libero di suonare, cantare, danzare o semplicemente brindare a un grande poeta dei nostri tempi.