Milano, il significato nascosto dietro i nomi delle vie

La rubrica – Dietro l’angolo
Dietro i nomi delle vie di Milano si nasconde una storia affascinante fatta di trasformazioni urbanistiche, soprannomi popolari e aneddoti spesso dimenticati.

Sebbene ogni strada avesse già un nome riconosciuto dai cittadini, è solo nel 1785 che si procede a un censimento ufficiale. A volerlo fu il conte Wilzeck, ministro durante il dominio austriaco, che introdusse anche alcune novità fondamentali per l’epoca: i numeri civici sulle abitazioni e i lampioni a olio agli angoli delle strade. Prima di queste migliorie il calare del buio significava affidarsi a un lanternino per orientarsi per le strade milanesi.

Con il tempo, però, molti nomi di piazze e vie hanno perso il loro significato originario, diventando per noi semplici toponimi. È il caso di piazza Cordusio: oggi cuore pulsante del centro, un tempo prendeva il nome dal palazzo del primo governatore longobardo di Milano, Albino. La zona fu chiamata inizialmente De Curte Ducis, poi Cortedoxi, Corduce e infine Cordusio, forma con cui è arrivata fino a noi.

Ci sono poi nomi dal sapore più curioso, come il vicolo Tignoni (ora vicolo Pisoni) che conserva la memoria di un ricovero per ragazzi affetti da tigna. Si tratta di un vicolo traverso a via Manzoni, vicino alla fermata Montenapoleone. Dal lato sud della città, partendo da Porta Ticinese, si estende corso San Gottardo. In passato, però, questa strada era nota con un nome molto più pittoresco: el borg di formagiatt. Qui si trovavano infatti caseifici e rivendite di latticini che rendevano l’aria profumata di formaggio. Non lontano si trova via Bergamini il cui nome rimanda direttamente ai ‘bergamini’, i pastori e venditori di formaggi provenienti da Bergamo e dintorni.

Un’altra curiosità toponomastica si trova in via Laghetto nei pressi della Chiesa di Santo Stefano, in pieno centro. Qui sorgeva nel medioevo il Laghetto di Santo Stefano, un piccolo bacino costruito nel 1388 per consentire l’attracco dei barconi che trasportavano il marmo di Candoglia, destinato alla costruzione del Duomo.

‘Dietro l’angolo’ è la rubrica de Il Gazzettino Metropolitano che racconta storie, curiosità e segreti nascosti di Milano e del suo hinterland, per scoprire angoli insoliti della città.