L’opera ‘I funerali dell’anarchico Pinelli’ di Enrico Baj avrà una collocazione definitiva al Museo del Novecento di Milano. A partire da giovedì 20 febbraio, la grande installazione polimaterica sarà esposta in una sala monografica dedicata all’artista, all’interno della Galleria ‘Gesti e processi – Anni 60-90’, recentemente riallestita.
L’opera, realizzata nel 1972, è un riferimento esplicito a ‘Guernica’ di Pablo Picasso e rappresenta un’importante testimonianza artistica e civile legata a un episodio drammatico della storia italiana. Alta 3 metri e lunga 10, l’installazione è composta da sagome di legno assemblate con la tecnica del collage, tipica del linguaggio espressivo di Baj. L’esposizione dell’opera in uno spazio con affaccio su piazzetta Reale permette un dialogo tra interno ed esterno, consentendo ai passanti di intravederla dalla strada, in continuità con la concezione del Museo del Novecento come ‘soglia’ tra l’arte e la città.
L’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi ha sottolineato l’importanza di questa collocazione permanente: «Dopo la conclusione della mostra a Palazzo Reale, l’opera monumentale di Baj trova finalmente nel museo del Novecento il suo luogo ideale. Con questa scelta, l’opera viene restituita alla città, arricchendo il percorso del museo e invitando il pubblico a riflettere sulla rilevanza dell’arte contemporanea nella costruzione della nostra memoria collettiva». La Galleria ‘Gesti e processi’ ospita anche opere di Piero Manzoni, Nouveau Réalisme, Arte Programmata e Cinetica, Pop Italiano e Arte Povera, fino a chiudere con ‘Lullaby’ di Maurizio Cattelan, installazione che utilizza le macerie del Pac, Padiglione d’arte contemporanea, distrutto da un attentato di matrice mafiosa nel 1993.