Cosa succede ai condomini che non hanno terminato i lavori del Superbonus? Quali sono le responsabilità dell’amministratore di condominio?
Rag. Rossi Brunori: La gestione del Superbonus è stata complessa e caratterizzata da ben 37 variazioni normative. L’amministratore ha il dovere di seguire con attenzione tutti gli aggiornamenti legislativi, informando tempestivamente l’assemblea condominiale su ogni modifica. Il suo ruolo è stato quello di tutelare il condominio in tutte le fasi del processo, operando con la diligenza del buon padre di famiglia.
Un aspetto fondamentale è stato il coinvolgimento di un legale in tutte le fasi, per assicurare che il condominio fosse sempre tutelato dal punto di vista giuridico e contrattuale. Inoltre, era necessario analizzare attentamente il contratto con il General Contractor, ossia l’impresa o il soggetto responsabile della gestione complessiva dell’opera. Questo passaggio è cruciale per garantire il completamento dei lavori senza che i condomini debbano sostenere costi aggiuntivi imprevisti. Le detrazioni fiscali, ovvero il meccanismo che consente di recuperare una percentuale della spesa tramite credito d’imposta o sconto in fattura, devono essere state correttamente gestite per evitare contenziosi e garantire la chiusura efficace dell’intervento edilizio.
Un condominio di nuova costruzione presenta difetti strutturali. Cosa deve fare l’amministratore?
Rag. Rossi Brunori: L’amministratore di condominio, in qualità di legale rappresentante, ha il compito di tutelare le parti comuni dell’edificio e fornire ai singoli acquirenti le indicazioni necessarie per far valere i loro diritti sulle unità immobiliari private. In questi casi, è possibile attivare la polizza postuma decennale del costruttore, che copre eventuali difetti strutturali e danni gravi alle parti comuni e private dell’immobile.
L’amministratore ha anche un ruolo cruciale come mediatore con il costruttore: l’attivazione della postuma richiede la nomina di un tecnico di parte, il quale valuterà i difetti e potrà avviare, se necessario, un’azione legale. Tuttavia, bisogna tenere conto che questa procedura può comportare costi per il condominio, quindi va valutata con attenzione. Un’azione legale, se inevitabile, dovrà essere ponderata insieme all’assemblea condominiale per evitare aggravi economici e lunghi contenziosi.
Con l’aumento delle bollette, come può l’amministratore tutelare i condomini?
Rag. Rossi Brunori: L’amministratore può intervenire informando i consiglieri sull’andamento del mercato energetico e cercando sempre fornitori di luce e gas con le migliori condizioni economiche. Due parametri fondamentali da monitorare sono lo spread PSV e PUN. Il PSV (Punto di Scambio Virtuale) è il prezzo di riferimento per il gas naturale in Italia, mentre il PUN (Prezzo Unico Nazionale) rappresenta il costo medio dell’energia elettrica sulla borsa elettrica italiana.
Negli ultimi anni, il mercato è stato estremamente volatile. Ad esempio, chi aveva un contratto a prezzo fisso nel 2022, quando i prezzi erano alle stelle, ha risparmiato molto rispetto a chi aveva un contratto a prezzo variabile. Tuttavia, nel 2024 la situazione si è ribaltata: chi ha mantenuto un contratto fisso ha pagato più di chi ha optato per il variabile. Ad oggi, considerando le tensioni geopolitiche e il rialzo dei mercati energetici, la scelta più prudente sembra essere il contratto a prezzo fisso, ma si tratta comunque di una decisione strategica che può cambiare nel tempo. L’amministratore ha il compito di coinvolgere i consiglieri e l’assemblea condominiale per valutare gli scenari futuri e proporre preventivi cautelativi, evitando che il bilancio condominiale si trovi in difficoltà a consuntivo con conguagli esorbitanti.