Sesto, mototerapia insieme a Vanni Oddera

Foto dalla pagina Instagram di Vanni Oddera

A Sesto una giornata dedicata alla mototerapia attende i pazienti dei reparti di Pediatria, Day Hospital Pediatrico e Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza dell’Asst Nord Milano.

Giovedì 16 gennaio, il mototerapista Vanni Oddera porterà la sua energia e le sue moto in ospedale per regalare momenti di gioia e spensieratezza. L’iniziativa sarà documentata sui canali social dell’Asst Nord Milano.La mototerapia o Fmx therapy (Freestyle motocross therapy) è un progetto innovativo che prevede esibizioni di motocross freestyle sia all’aperto che all’interno degli ospedali. L’obiettivo è offrire ai ragazzi con disabilità e ai pazienti pediatrici con gravi patologie un’esperienza che possa migliorare lo stato emotivo: non solo assistere agli spettacoli, ma anche salire in sella a una moto, sempre sotto la supervisione di piloti esperti, con il consenso di genitori e medici.

La mototerapia è stata ideata proprio dal campione di motocross freestyle Vanni Oddera, oggetto di studio nel marzo 2020 dall’équipe medica del reparto di oncologia pediatrica dell’Ospedale Regina Margherita di Torino. La ricerca ha coinvolto 50 piccoli pazienti (età media 9,2 anni, il 43 per cento maschi, il 73 per cento affetti da leucemia), 50 genitori (età media 33,2 anni, l’83 per cento donne) e 25 operatori sanitari (il 95 per cento di sesso femminile). I partecipanti sono stati sottoposti a questionari prima e dopo le sessioni di mototerapia per valutare gli effetti sull’umore e sul benessere generale. I risultati hanno evidenziato benefici significativi.

Lo scorso 20 novembre il Senato ha approvato in via definitiva il ddl sulla mototerapia che la identifica come una ‘terapia complementare’, utile per motivare e migliorare il benessere dei pazienti con gravi malattie. La legge, a detta del deputato della Lega Massimiliano Panizzut, primo firmatario della proposta, si tratterebbe di un modo per regolamentare una pratica già diffusa. Dall’approvazione della legge si sono sollevate numerose polemiche relative alla poca rilevanza degli studi scientifici e all’utilizzo del termine ‘terapia’ per un’attività ludica ricreativa, che, rispetto alle consuete terapie, non viene prescritta da medici nè somministrata da infermieri o professionisti sanitari.