Nelle scorse settimane, due agenti del Commissariato di polizia di Stato di Cinisello Balsamo si sono resi protagonisti del salvataggio di un minorenne che, dopo una discussione con i genitori, minacciava di togliersi la vita.
Quando gli agenti sono arrivati in casa lo hanno trovato già in lacrime sul balcone e, alla vista dei poliziotti, ha tentato il gesto estremo. Solo il tempestivo intervento dei due agenti, unito ai loro nervi saldi, ha evitato la tragedia. Si tratta del secondo salvataggio in pochi mesi da parte della polizia di Stato di Cinisello Balsamo: nel giugno scorso, infatti, un uomo minacciava un gesto estremo dalla terrazza del Centro Culturale Il Pertini, ma gli agenti lo avevano convinto a scendere parlando con l’uomo.
Un aspetto, quello del dialogo, da non sottovalutare, perché sta diventando sempre più centrale nelle operazioni della polizia di Stato sul territorio, di Cinisello Balsamo ma non solo. Dietro al lavoro degli agenti non c’è solo la conoscenza tecnica, in materia giuridica, dell’intervento. Non è un mero ‘applicare la legge’, ma una vera e propria interpretazione sociale dei segnali propri di ogni intervento che sono chiamati a svolgere, ascoltare le persone ed entrare in sintonia con loro. Dall’arresto, allo sgombero fino ai salvataggi: dal Commissariato della polizia di Stato fanno sapere che in ogni intervento è di fondamentale importanza entrare in empatia con chi sta di fronte agli agenti.
Una vera e propria funzione sociale di chi vive il territorio quotidianamente, non soltanto per assicurare alla legge chi commette un reato, ma anche per ‘esserci sempre’, come non a caso recita da anni lo slogan adottato a livello nazionale dalla polizia di Stato, per chi ne ha a bisogno. È così, attraverso questa metodologia, che è possibile salvare vite, esattamente come avvenuto per due volte a Cinisello negli ultimi mesi: l’empatia messa al servizio per il bene della comunità.