È stato raggiunto un accordo tra il Comune di Cusano Milanino e la Città Metropolitana di Milano sul progetto della nuova metrotramvia Milano-Seregno.
«Questo accordo rappresenta il completamento di un percorso di interlocuzione avviato durante il mandato della precedente giunta, con l’obiettivo di trovare una soluzione extragiudiziale alla vicenda che aveva impegnato gli Enti in un ricorso al Tar e in un ricorso al Consiglio di Stato», spiegano dal Comune di Cusano Milanino.
L’accordo prevede che Città Metropolitana rinunci all’appello pendente a fronte però dell’approvazione in consiglio comunale dell’accordo sottoscritto solo in parola dal sindaco di Cusano Milanino nel 2010, quando era in carica il centrodestra con Sergio Ghisellini, provvedendo oltre alle opere di compensazione già realizzate e in corso di realizzazione per il Comune, che attualmente sono soggette a verifica della qualità, a investire ulteriori 180mila euro per interventi sul territorio di Cusano Milanino, rafforzando così il proprio contributo per migliorare la mobilità sostenibile a livello locale. Il Comune di Cusano Milanino a fronte dell’approvazione in consiglio comunale dell’accordo per la realizzazione della Metrotramvia Milano – Seregno, impegnerà a bilancio le somme riguardanti la quota spettante all’Ente per il compimento delle opere.
«L’amministrazione comunale proporrà perciò al consiglio comunale di perfezionare l’adesione formale al progetto, già sottoscritta in parola nel 2010 dall’allora sindaco Sergio Ghisellini – concludono dal Municipio -. Di conseguenza la giunta chiederà al consiglio comunale di riappostare a bilancio la quota di partecipazione comunale ai costi dell’opera. Questa cifra, inizialmente stanziata dalla giunta Gaiani nel 2018, era stata successivamente stornata nel 2020 dall’amministrazione Lesma, aprendo un contenzioso con la Città Metropolitana, ente responsabile del progetto e della realizzazione dei lavori. La ratifica dell’accordo è subordinato agli adempimenti da parte degli organi sovrani, ovvero il consiglio comunale, nei tempi richiesti e comunque necessari al fine di evitare il proseguimento della vertenza e la pronuncia del Consiglio di Stato».