Uno sfratto e un picchetto che cerca di evitarlo. L’ennesimo a Sesto San Giovanni. Mercoledì 27 alle 8.30 del mattino alcune famiglie dell’Unione Inquilini si sono date appuntamento in via Levi, per ottenere una proroga dello sfratto di una famiglia che abita nello stabile e per sollecitare l’assegnazione alla famiglia di un alloggio in emergenza abitativa.
«Il Comune sfratta i suoi inquilini – scrive l’Unione Inquilini in una nota – contro le famiglie in sub locazione ha anticipato di due anni la risoluzione dei contratti in essere e contro le famiglie nei residence ha deciso di non pagare il proprietario del Residence di via Puccini trattenendo i versamenti corrisposti mensilmente all’amministrazione comunale da parte delle famiglie. Tutto ciò nonostante la normativa regionale dispone che debba essere garantita l’assegnazione di alloggi pubblici in emergenza per evitare che le famiglie finiscano in strada».
Giovedì 21 novembre, un altro picchetto si era concluso positivamente per la famiglia sotto sfratto. Si tratta di un nucleo con due bambini di 4 e 6 anni, nati da genitori che sono arrivati in Italia da oltre vent’anni.
Una volta che il capofamiglia ha perso il lavoro, i quattro sono finiti sotto sfratto per morosità. Giovedì hanno ottenuto una proroga di due mesi, anche se non è stata messa in atto alcuna soluzione alternativa e di emergenza. «Si tratta della guerra ai poveri», conclude l’Unione Inquilini.