È un inverno che non ha ancora mostrato il suo volto più rigido, quello di novembre, che prepara il terreno per un radicale abbassamento delle temperature nelle prossime settimane.
I cittadini che soffrono di più il ‘grande freddo’ sono quelli appartenenti alle fasce deboli della società: i senzatetto, che vivono le strade cittadine con solo qualche cartone e coperta per proteggersi. In campo entrano allora le forze dei volontari della Croce Rossa, che organizzano un monitoraggio continuo del territorio.
«Tutti i venerdì sera la nostra unità di strada fa il giro di Cinisello – spiega Walter Riva, presidente del comitato cittadino della Croce Rossa – e per le altre sere abbiamo stretto accordi con altri comitati, che controllano la situazione nei punti sensibili della città».
Si tratta della zona adiacente all’Ospedale Bassini e quella del viale Fulvio Testi: «Qui – continua Riva – si concentrano la maggior parte dei senzatetto. Purtroppo non possiamo ospitarli nelle strutture milanesi, ciò che i volontari (addestrati ad hoc) cercano di fare è allacciare un rapporto con queste persone e affidarle ai servizi sociali del Comune».
Molto attivi sono anche i volontari della Cri di Sesto San Giovanni, ben 190 persone, presiedute da Pasquale Crisci. «Quest’anno, la questione delle segnalazioni dei cittadini che incontrano senzatetto in difficoltà si è fatta più tecnologica – spiega il presidente Crisci -. È stato attivato un server che mette in comunicazione noi con il Comune di Milano per le segnalazioni su Città Metropolitana. Inoltre un metodo molto utilizzato dai sestesi è quello di ‘taggarmi’ su Facebook o scrivermi in bacheca, segnalando una situazione di emergenza».
A Sesto, le zone maggiormente monitorate sono quelle della stazione Fs, Marelli e via Picardi. «A fine ottobre abbiamo contato circa 30 senzatetto, fra i trenta e i sessant’anni. Siamo preoccupati per i giorni più freddi di gennaio – sottolinea Crisci -. A Milano i centri di accoglienza contano 2.700 posti. Non dico che anche nel Nordmilano ci sarebbe bisogno di numero simile ma sicuramente la necessità di un ‘rifugio coperto’ c’è, dal momento in cui esistono i senzatetto. Noi così possiamo solo raccogliere le segnalazioni al numero della Cri, alla mail e portare loro coperte».
Noemi Tediosi