La giunta comunale di Monza ha approvato il progetto di fattibilità tecnico-economica per la ricostruzione della scuola secondaria di primo grado Bellani. La scuola sarà dunque demolita e ricostruita, con lavori che riguarderanno l’intero edificio e le aree esterne ad eccezione della palestra e dell’area spogliatoi.
Si tratta di un’operazione dal valore complessivo di 11 milioni di euro che dovrebbe terminare entro il 2026. L’avvio della fase di abbattimento dell’attuale plesso e di costruzione della nuova scuola è previsto entro l’inizio del 2025. L’edificio scolastico rimarrà nell’area della struttura attualmente presente, con una superficie coperta di circa 1.540 metri quadri.
L’impianto architettonico dell’edificio sarà composto da due corpi di fabbrica orientati nord-sud, sfalsati di mezzo piano, connessi centralmente dal corpo scale/ascensore. Il blocco sud ha inoltre funzione di collegamento con la palestra esistente, che non verrà abbattuta in quanto di più recente realizzazione ed esente dalle problematiche che caratterizzano il resto dell’attuale edificio.
La nuova struttura ospiterà spazi amministrativi, una mensa per 90 alunni in un unico turno, 21 aule dimensionate per 25 alunni distribuite tra piano rialzato, primo piano e secondo piano, 6 aule per attività musicali o attività di sostegno, due laboratori di informatica e due di arte, un’aula conferenze capace di ospitare circa 160 persone, accessibile in maniera autonoma anche dall’esterno, una biblioteca diffusa e spazi per lo studio o sostegno e servizi per alunni, docenti, personale amministrativo, collaboratori scolastici, personale di servizio alla mensa.
«Si tratta di un intervento – afferma l’assessore ai Lavori Pubblici Marco Lamperti – che va nella direzione delle priorità stabilite dal programma elettorale: l’edilizia scolastica, perché è qui che si formano i nuovi cittadini. Questa nuova scuola sarà in grado di ospitare gli studenti in spazi ottimizzati per i bisogni didattici e all’avanguardia dal punto di vista dell’efficienza energetica. Inoltre, è un progetto che non si limita alla sola logica del plesso scolastico, ma punta a integrarsi nel tessuto del quartiere Regina Pacis, offrendo alla cittadinanza nuovi spazi pubblici. Personalmente mi dà una certa emozione lavorare al rifacimento integrale di quella che fu la mia scuola e che quasi da allora aspetta questo momento».