Pensioni sì, ma a 70 anni, 80, forse 90! Ogni giorno si torna a parlare dei limiti di età, dei contributi, di quello che riguarda il futuro dei lavoratori.
Così facendo si entra nel mondo lavorativo sempre più tardi, si liberano sempre meno posti. E questo è palese, semplice da capire. Ma non ci sono i soldi, dicono, per pagare le pensioni: per noi semplici essere umani occorrono almeno 42 anni di contributi… e per loro che siedono al Parlamento o in Regione? Nessun problema:sono sufficienti 5 anni, basta una legislatura o consiliatura, a volte anche meno.Ma non chiamatela pensione, per carità, è solo un vitalizio (dichiarano i beneficiari), anche consistente, che può salire in base agli anni di incarico politico.
Sicuramente molto ma molto più alta della pensione di un operaio, impiegato o commerciante.Ma questo è un falso problema, ricordano molti politici: anche se rinunciassimo ai vitalizi, i conti dell’Inps, sarebbero sempre in rosso. Vero, diciamo noi! Rinunciare, però, sarebbe un bel gesto di solidarietà, soprattutto verso chi deve lavorare tutta la vita, e scusate se è poco.
Il Termometro Nazionale, l’editoriale del Gazzettino Metropolitano, è a cura del direttore Marco Fabriani