Ricorrono spesso nel dialetto meneghino le metafore culinarie. ‘Ona ciocca de latt’ è letteralmente una sbronza di latte.
La ‘ciocca’ in milanese è l’ubriacatura vera e propria, che annebbia la testa e i sensi e si ottiene con una buona dose di alcolici. È impossibile ubriacarsi con il latte e il senso del motto milanese è proprio questo. ‘Ona ciocca de latt’ è qualcosa che non esiste, di irrealizzabile. Per estensione indica cose di poco valore morale, un’azione superflua e di poco valore.
Chi invece dà ‘el color ai polpett’ è chi prova ad abbellire qualcosa di mediocre che sia una merce che un discorso. Colorare le polpette richiama all’usanza di rosolarle nel burro per dargli colore, dorarle, rendendole più invitanti. Le polpette erano un piatto povero, fatto di avanzi di carne e salumi tenuti insieme da uova e pangrattato. Daghe el color ai polpett può indicare chi adorna un discorso senza costrutto di frasi vivaci o chi prova a vendere la propria merce spendendo molti complimenti.