Quella che oggi conosciamo come l’Università degli Studi di Milano una volta era un ospedale. Fu Francesco Sforza insieme alla moglie Bianca Maria Visconti che decise di costruire l’opera come risarcimento per la conquista del Ducato. La costruzione di via Festa del Perdono iniziò nel 1456 e ci vollero 300 anni per completarla.
Furono in molti a finanziare il progetto con donazioni come il banchiere Giovanni Pietro Carcano, a cui è dedicato il corpo centrale, ma anche tanti sconosciuti. A Milano infatti il Giubileo, la festa del Perdono, si teneva ogni due anni ed era usanza fare donazioni per finanziare Ca’ Granda in alternanza al progetto del Duomo.
Per la realizzazione dell’edificio, uno dei più grandi e avanzati ospedali d’Europa, il progetto fu affidato al Filarete, l’architetto toscano Antonio Averulino raccomandato da Cosimo de’ Medici a cui era già stato affidato il Castello Sforzesco. Successivamente Filarete abbandonò Milano e il progetto passò ad altre mani.
L’edificio, i cui lavori terminarono nel 1805, svolse la funzione di ospedale fino al 1939 quando i pazienti furono trasferiti nella nova sede di Niguarda. La Ca’ Granda fu gravemente danneggiata dai bombardamenti nel 1943 e i danni furono riparati utilizzando il più possibile i materiali originali. Dal 1958 ospita la sede dell’Università degli Studi di Milano.