Marina Brambilla è la prima rettrice dell’Università degli Studi di Milano. La Statale compie nel 2024 i primi 100 anni di attività e per la prima voltà sarà guidata da una donna.
La professoressa Brambilla succede a Elio Franzini che era in carica dal 2018: è stata eletta fino al 2030 con 1.651 preferenze contro le 644 preferenze di Luca Solari. «Ci sono voluti 100 anni, ma ce l’abbiamo fatta. Penso alle studentesse, alle colleghe, alle ricercatrici, alle donne del personale che in questi anni hanno preparato la strada con impegno e passione perché oggi anche la Statale sia in grado di riconoscere il contributo delle donne nell’organizzazione del nostro Ateneo», ha commentato la rettrice Marina Brambila appena dopo la proclamazione.
Marina Brambilla, 50 anni, dal 2018 è Prorettrice per i servizi per la didattica e i servizi. Presiede il Centro Linguistico di Ateneo – SLAM e l’Osservatorio per il diritto allo studio, che ha contribuito a creare. È referente della rete PNRR Orientamento e delegata del Comitato dei Rettori delle Università Lombarde (Crul) per l’orientamento e rappresenta l’Ateneo presso i consorzi Cisia e Almalaurea. Dal 2012 al 2014 è stata delegata del rettore per l’Erasmus e, dal 2014 al 2018, per Orientamento e Placement.
Tra i punti del suo programma c’è quello di rendere Campus Mind e Città Studi centri del sapere di riferimento per le scienze sociali, umane e scientifiche, a livello nazionale e internazionale, valorizzare la ricerca scientifica, creare nuove infrastrutture, consolidare i poli di medicina con il territorio, rafforzare i rapporti con il sistema sanitario nazionale e i poli di ricerca scientifici, porre attenzione alla componente studentesca sia sotto il profilo dell’offerta formativa che dei servizi, sviluppare il welfare inteso non solo come benessere della persona ma anche come crescita formativa, valoriale ed economica. «Obiettivi che intende raggiungere rispettando e tutelando l’eredità di ciò che l’Ateneo è per Milano e costruire insieme ciò che l’Ateneo sarà, in una prospettiva nazionale e internazionale», spiegano dall’Università degli Studi di Milano.