Inizia oggi il calendario di appuntamenti per le celebrazioni del 25 aprile a Sesto. Per dare il via alla settimana dedicata alla Festa della Liberazione verranno posizionate innanzitutto alcune corone sulle lapidi; lunedì 15 aprile la prima cerimonia per omaggiare le lapidi in via Venezia e in via Granelli a cui hanno partecipato le autorità civili e militari, associazioni e le istituzioni con il vicepresidente del consiglio comunale Salvatore Romano.
Martedì 16 aprile sarà la volta delle vie Fiorani, Savi, Cavallotti angolo Como e al circolo Fiorani, in via Giovanna D’Arco e infine via Volta. Mercoledì 17 aprile le corone saranno posizionate in piazza della Chiesa, Cascina Gatti, in piazza Hiroshima e Nagasaki per poi terminare nel deposito locomotori di Greco. Giovedì 18 aprile si inizierà da via Breda angolo Firenze, poi in via Risorgimento, in piazza IV Novembre, nelle vie Marconi, Marconi angolo Cattaneo, Rovani, del Riccio angolo via Monte Sabotino e via Monte San Michele. Venerdì 19 toccherà a viale Italia, per poi andare nelle vie Migliorini, Muggiasca, Colombo, Toti e Podgora alla Scuola Galli.
Lunedì 22 aprile sarà la scuola Santa Caterina di via Cavour a ricevere la corona in memoria di Don Mapelli. Giovedì 25 aprile il ritrovo sarà in piazza della Resistenza; il corteo si sposterà poi alla Chiesa dell’Assunta di via Cavour per la messa. Terminata la celebrazione, all’oratorio San Luigi in Piazza Petazzi, sarà deposta una corona alla lapide che ricorda la sede della Confederazione nazionale del lavoro. Un autobus poi aiuterà i cittadini a raggiungere le altre destinazioni. Verranno posizionate alcune corone al cimitero Vecchio: al Famedio sindaci e sacrario dei Caduti.
Poi al monumento a Salvo d’Acquisto in largo Salvo d’Acquisto, al monumento ai Caduti del Mare in piazza Marinai d’Italia; al cippo dei Giovani Partigiani in via Garibaldi; al monumento agli alpini di via Piave; al monumento in piazza della Repubblica, alla lapide di Villa Zorn. La cerimonia si concluderà al monumento della Resistenza con il saluto delle autorità alle associazioni combattentistiche e d’arma.«La nostra città ha pagato un tributo pesantissimo – spiega il sindaco di Sesto San Giovanni, Roberto Di Stefano -. Più di 500 sestesi furono schedati e prelevati dalle loro case e dalle loro fabbriche in cui lavoravano per essere deportati. Ma Sesto ha trasformato il dolore in forza, in coraggio, divenendo protagonista della resistenza. Uomini e donne, giovani e anziani hanno lottato scarificando la loro esistenza in nome della libertà. Ricordarli con questo fitto calendario di celebrazioni è un modo per rafforzare la nostra identità nazionale, prendendo esempio dall’assoluto senso del dovere e di sacrificio per costruire un futuro nel nome della libertà».