In consiglio comunale un tema che ha fatto discutere l’opposizione, con un botta e risposta tra Pd e maggioranza. Martedì è stata discussa in aula una variazione di bilancio che ha sollevato dubbi da parte dei Dem. «La variazione – commentano dal Pd – ribalta il preventivo di finanziamento su progetti importanti come le scuole Oriani e Marzabotto, il rifacimento del riscaldamento per la biblioteca centrale, trova i fondi necessari per i servizi cimiteriali, per i progetti di vita autonoma per le persone con disabilità e molto altro. Quasi tutti progetti e voci di spesa finanziate con trasferimenti statali, finanziamenti regionali o fondi Pnrr. Risorse di cui il Comune non poteva disporre durante la scrittura del bilancio preventivo avvenuta frettolosamente a dicembre. Rimaniamo convinti che aspettare la certezza dei trasferimenti dagli enti superiori sia indispensabile per poter scrivere un bilancio consapevole».
«Spicca inoltre la maggiore entrata di 450mila euro di gettito Irpef rispetto a quanto preventivato – proseguono – una somma ingente e imprevista che ci spinge a continuare a chiedere per il 2025 una rimodulazione dell’addizionale comunale in due direzioni: un innalzamento della soglia di esenzione e la creazione di un sistema a più scaglioni che permetta un sistema maggiormente equo dal punto di vista fiscale. In un quadro di bilancio che continua a vederci contrari e nonostante le modalità con le quali avviene la presentazione del bilancio, salutiamo positivamente alcune delle voci introdotte da questa variazione da qui il nostro voto di astensione durante la seduta».
«Come al solito questo dimostra l’incompetenza del Pd dal punto di vista contabile – la replica del sindaco di Sesto Roberto Di Stefano – ecco perché mi hanno lasciato un’amministrazione con 28 milioni di debiti. Il bilancio si chiama preventivo proprio per poter avere le coperture sugli appalti già da gennaio in modo da non creare danni e non creare disservizi alla cittadinanza. Noi vogliamo una Sesto con i conti in ordine e dinamica e quello che siamo riusciti a fare in soli 7 anni lo dimostra, loro invece rallentavano la macchina comunale per non cambiare nulla».
«Martedì inoltre metà dei nostri consiglieri Pd non è entrata in consiglio comunale. Mentre era in corso il consiglio comunale un gruppo di manifestanti ha organizzato un presidio sotto il palazzo del Comune contro lo sgombero della Casa Albergo di via Fogagnolo – spiegano i Dem -. Come gruppo consiliare abbiamo deciso di ascoltare i cittadini e contemporaneamente di garantire la presenza in aula: tre di noi sono rimasti fuori per partecipare al presidio e tre sono entrati in Consiglio per chiedere alla maggioranza che una delegazione del presidio potesse essere ascoltata in consiglio o ascoltata in piazza. La maggioranza ha detto no a entrambe le proposte, lasciando inascoltati molti cittadini».