Sono arrivate decine di segnalazioni martedì 5 novembre, quando i cittadini di Sesto San Giovanni hanno osservato con stupore e sgomento il taglio dei due maestosi cedri che da decenni fiancheggiavano il monumento ai caduti di piazza della Repubblica, a poche centinaia di metri dal palazzo comunale.
«Erano malati», questa la motivazione riportata dall’amministrazione comunale come causa dell’abbattimento. una risposta che non ha comunque soddisfatto il gruppo del Pd, che ha presentato un’interrogazione con richiesta dei documenti per provare che il taglio fosse inevitabile. All’indomani delle polemiche, la risposta del sindaco Roberto Di Stefano: «In due anni abbiamo piantato 7.700 alberi in diverse zone di Sesto San Giovanni: il saldo è assolutamente positivo. Stiamo valorizzando diverse zone della città, per una Sesto sempre più verde e sempre più bella».
E una nota dell’amministrazione precisa: «Nel dettaglio, sono state messe a dimora 6.789 essenze arboree forestali nel parco di Cascina Gatti, sui rilevati e lungo i fossatelli, oltre a 117 alberi ornamentali piantumati sull’area piana. A compensazione di abbattimenti autorizzati sono stati piantati altre decine di alberi in diverse zone della città, come per esempio piazza Petazzi, via Fogagnolo, via Don Minzoni. Con finanziamenti comunali sono stati messi a dimora anche 24 alberi ornamentali in via Picardi».
Compensazioni che non convincono il gruppo consiliare dei Giovani Sestesi: «Quasi 7mila alberi sono a Cascina Gatti e nel parco della Bergamella, nato da un progetto ambientale che al suo arrivo era già in fase di attuazione. Mentre in città sono state abbattute più di 700 piante in due anni».
Noemi Tediosi