I proverbi e detti milanesi esprimono in molti casi una saggezza antica e riescono a descrivere situazioni ancora molto attuali. ‘La cativa lavandêra la troeuva mai la prèja bonna’, che si può tradurre con ‘La cattiva lavandaia non trova mai la pietra giusta’, è un detto che risale a tempi in cui non c’era la lavatrice nelle case dei milanesi; per lavare i panni, fino a qualche decina di anni fa, le donne si recavano al naviglio o a fonti d’acqua dedicando ore a un’operazione faticosa che si svolgeva in ginocchio sfregando gli abiti insaponati sulle pietre.
L’attività richiedeva di stare in ginocchio per diverso tempo, a volte rischiando che la pelle delle ginocchia si incollasse alle pietre ghiacciate, con le mani a mollo nell’acqua fredda. Il proverbio richiama tutte quelle situazioni in cui si cercano scuse per non svolgere l’attività. Chi non ha voglia di fare trova sempre una scusa esterna che dipende da una ‘pietra sbagliata’ o da qualcun altro. Questo detto richiama alla memoria una Milano in cui il luogo d’eccellenza per lavare i panni era lungo il naviglio e in particolare vicolo dei Lavandai.
Negli anni ‘50 infatti queste zone rappresentavano i lavatoi pubblici dove possiamo immaginare decine di donne inginocchiate a cercare di restituire il candore ai panni. Il vicolo dei Lavandai è declinato al maschile perché nel 1700 venne creata una sorta di associazione, la Confraternita dei Lavandai di Milano dove gli uomini organizzavano il lavoro delle donne dedite al lavaggio.