Nella giornata di giovedì 22 febbraio gli agenti della polizia di Stato di Milano hanno eseguito un provvedimento di espulsione emesso dal Ministro dell’Interno, per motivi di ordine pubblico, nei confronti di un cittadino egiziano di 35 anni irregolare sul territorio nazionale.
L’uomo, al quale precedentemente era stato rigettato il permesso di soggiorno per motivi di pericolosità sociale, è stato condannato ad una reclusione di 3 anni per il reato di atti persecutori commesso nei confronti di una ragazza italiana che avrebbe scelto quale futura sposa nonostante non avesse avuto con lei nessuna relazione sentimentale.
Prima della condanna, il 35enne ha violato numerose volte il provvedimento di divieto di avvicinamento alla vittima, emesso nei suoi confronti dall’Autorità Giudiziaria. L’uomo agiva in maniera violenta e aggressiva già dal 2017: oltre a telefonare continuamente e a inviare più di 100mila messaggi alla ragazza e alla sua famiglia, si è presentato spesso in luoghi frequentati dalla ragazza, l’ha inseguita sbarrandogli anche il passaggio, si è introdotto nel suo palazzo andando a bloccare la porta dell’ascensore, affinché potesse, a tutti i costi, ‘sistemare la situazione’ e celebrare il matrimonio.
Le condotte vessatorie del cittadino egiziano hanno avuto come destinatari non soltanto la ragazza, ma anche la sua famiglia, i condomini e in generale le persone che di volta in volta si sono frapposte, nella sua mente, al raggiungimento dei suoi obiettivi. Inoltre, nel corso degli anni non ha mostrato alcuna forma di pentimento per il suo comportamento e questo è stato determinante per il giudizio di pericolosità che ha portato all’adozione del provvedimento di espulsione.