L’incidente della campionessa azzurra Sofia Goggia sta muovendo alcune riflessioni. La sciatrice è scivolata due giorni fa in allenamento a Ponte di Legno dove si preparava per la coppa del mondo fratturandosi tibia e malleolo. Lara Magoni, sottosegretario lombardo alla presidenza con delega a Sport e giovani ha commentato la notizia con grande dispiacere. «Si tratta di un’atleta che ci ha dimostrato più volte il suo grande talento – ha dichiarato – ma soprattutto la sua grande capacità mentale nella rinascita. Una campionessa che ci ha rappresentato nel mondo e che continuerà a farlo».
Alcune riflessioni riguardano l’approccio alla competizione che puntando sulla velocità può mettere a rischio la sicurezza dell’atleta: «Qualche giorno fa, parlando con l’amica e compagna di nazionale Deborah Compagnoni – ha aggiunto il sottosegretario -, ci interrogavamo sul fatto che probabilmente si stia investendo troppo sulla velocità, privilegiando la potenza per ottenere qualche chilometro orario in più per creare sempre più attrazione mediatica». Un altro elemento che è stato osservato in questi giorni riguarda la qualità della neve sulle piste che, complici temperature più miti, diventano presto difficili e rischiose da utilizzare.
Sembra che il cambiamento climatico stia influenzando le prestazioni sportive: le giornate sempre più calde portano a concentrare gli allenamenti in periodi di tempo limitati e questo comporta anche peggioramenti della neve nel giro di poche ore con discese che si fanno sempre più pericolose. Tra gli incidenti dell’ultimo periodo anche quelli di Alexander Aamodt Kilde, sciatore norvegese che, sfinito, si schiantò a 145 chilometri orari contro le reti di recinzione lussando la spalla e tagliandosi in modo profondo il polpaccio destro; Corinne Suter, sciatrice svizzera, si è invece lesionata il crociato a Cortina e questo l’ha costretta a ritirarsi dalle gare.