Vandali neofascisti all’azione a Sesto San Giovanni: durante la notte dell’11 giugno sono comparse alcune croci celtiche disegnate con vernice spray nera su numerosi manifesti raffiguranti Paolo Vino, candidato sindaco con la lista Giovani sestesi alle scorse elezioni comunali.
Un gesto ignobile che attacca non solo una persona ma i valori democratici e la Costituzione italiana, data la matrice neofascista. La condanna del gesto è arrivata dai Giovani Sestesi, che in un post hanno scritto: «L’azione perpetrata nei confronti di Paolo Vino rappresenta un vile attacco non solo nei confronti di un individuo, ma anche contro i principi democratici che costituiscono la nostra società. La sua determinazione nel promuovere gli interessi dei cittadini di Sesto San Giovanni merita rispetto e sostegno, non una minaccia ingiustificata. Con la speranza che i responsabili vengano identificati, ribadiamo che questo vile gesto deve essere contrastato unitariamente, in quanto rappresenta una sfida diretta ai valori fondamentali di libertà, uguaglianza e tolleranza che caratterizzano la nostra comunità».
Messaggi di solidarietà e di condanna sono arrivati anche dalla sezione sestese di Anpi 340 Martiri, a firma del presidente Pier Carlo Rapetti: «Condanniamo, come Anpi, fortemente questi episodi che non possono derubricati a ‘ragazzate’ o atti ‘folcloristici’, non si tratta di ‘bravate’ sono gesti ignobili e dimostrano come ci siano organizzazioni fasciste che rialzano la testa e pensano di costruire consenso intorno alle loro idee aberranti e incompatibili con la democrazia e la libertà. Chiediamo all’amministrazione, ai partiti politici, alle forze sociali e culturali di questa città di condannare senza se e senza ma questi episodi». «Il Partito Democratico cittadino esprime solidarietà a Paolo Vino e alla Lista Giovani sestesi, in seguito agli atti di vandalismo perpetrati nei loro confronti, durante la notte del 11 giugno – si legge in una nota del Pd sestese -. È inaccettabile che i cartelloni della nostra città possano essere vandalizzati con croci celtiche e scritte inneggianti al fascismo. Speriamo che i responsabili di questo atto possano essere prontamente identificati e segnalati alle autorità competenti».