L’allarme dei vicini per l’intenso odore di benzina che proveniva dal pianerottolo, poi il racconto delle ripetute azioni di stalking: a Milano questa mattina i carabinieri della stazione di Porta Monforte hanno arrestato per stalking un 45enne, italiano e pregiudicato.
I militari sono intervenuto intorno alle 5.30 in via Botticelli, allarmati dai vicini di casa di una 47enne, originaria dell’Ecuador, che sentivano un forte odore di benzina. I carabinieri, infatti, hanno trovato il liquido infiammabile rovesciato davanti alla porta di casa della donna, che intanto dormiva all’interno dell’abitazione senza accorgersi di nulla.
La donna, accompagnata dai carabinieri in caserma, ha presentato querela nei confronti dell’ex compagno, con il quale ha convissuto per circa due anni. Da circa due mesi, però, aveva interrotto la relazione con lui per i suoi atteggiamenti possessivi e da quel momento l’uomo l’aveva pedinata, controllata e tempestata di messaggi e chiamate a ogni ora del giorno e della notte, chiedendole conto della sua vita, arrivando anche ad appostarsi sotto casa sua rivolgendole frasi offensive e con minacce di morte.
Quello di questa notte è stato, quindi, l’ultimo episodio di una serie di atti persecutori nei suoi confronti. La donna, che era ormai costretta a impostare il telefono in modalità aereo per sottrarsi alle continue chiamate dell’ex compagno, ha riacceso il cellulare solo all’arrivo dei carabinieri scoprendo che l’uomo, nel corso della notte, le aveva mandato messaggi di minaccia, facendo riferimento al fatto che ‘qualcuno’ avrebbe potuto bruciarle la porta di casa se non fosse scesa immediatamente per incontrarla.
Mentre i carabinieri la riaccompagnavano a casa, la donna ha ricevuto altre minacce telefoniche dall’uomo: «non ci saranno sempre loro a proteggerti», «ti troverò da sola», «la prossima volta sarà molto peggio». I militari dell’arma lo hanno rintracciato proprio sotto l’abitazione della ex compagna e lo hanno arrestato in flagranza di reato per atti persecutori. L’uomo è stato accompagnato presso la casa circondariale San Vittore di Milano a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.