Variante covid Xbb, il futuro dei vaccini va in questa direzione

vaccino covid Immagine di repertorio

L’Ema, l’agenzia europea dei medicinali, ha deciso la sua strategia: per l’autunno dovranno essere prodotti i nuovi vaccini secondo l’indirizzo dato alle case farmaceutiche. Obiettivo per la nuova campagna vaccinale, cercare di sensibilizzare la popolazione a rischio come i soggetti immunodepressi e gli anziani.

L’attenzione sarà concentrata sulla nuova variante, la Xbb che sembra aver completamente cancellato il virus originale, il ceppo Wuhan, apparentemente non più in circolazione. Arturo Cavaliere, il presidente della Società italiana di farmacologia ospedaliera (Sifo) dichiara che sono più di 10 milioni le dosi di vaccino non utilizzate in Italia a causa di una campagna sui vaccini che, nel 2023, non ha avuto molto riscontro sulla popolazione.

Marco Cavaleri, il responsabile per l’Ema dei vaccini e dei prodotti anticovid, fa presente ad Ansa che nei prossimi programmi dell’agenzia c’è la pubblicazione di una raccomandazione su come adattare i vaccini alla situazione corrente e l’indicazione a tutte le case farmaceutiche di produrre i nuovi vaccini contro il ceppo Xbb, una variante attualmente molto diffusa e completamente diversa dal ceppo originario.

I nuovi vaccini prodotti per l’autunno dovranno essere monovalenti e contenenti solo il ceppo Xbb, quindi la grande novità è stabilire il passaggio dai vaccini contenenti due ceppi ai nuovi che agiranno solo su uno, in quanto o per difesa naturale o grazie ai primi vaccini la popolazione è difesa dal ceppo originario e le indicazioni della scienza sono quelle di seguire la strada che prende il virus e di adattarsi di conseguenza.

L’esperienza delle case farmaceutiche è tale, che il tempo a disposizione risulta sufficiente per produrre le nuove dosi in linea con i numeri ipotizzati nelle prossime campagne vaccinali. L’indicazione che i soggetti prioritari a cui è destinata la nuova dose siano le categorie dei più fragili, si consolida come messaggio base per tutti i paesi.

Nonostante in Europa e in Italia le ultime campagne vaccinali non abbiano incontrato il consenso della popolazione, vista la situazione generale dei casi pandemici sotto controllo, questo virus risulta imprevedibile e il buon senso fa optare per una strategia di protezione ben definita e pronta a partire al bisogno, mantenendo uno stato di vigile allerta. Per i milioni di dosi in giacenza, circa 10/15, si è ai limiti della capacità di stoccaggio e si spera che i contratti siglati per l’acquisto prevedano la sospensione della fornitura con il termine della pandemia.