A fine aprile il ministro della Salute Orazio Schillaci ha firmato la nuova ordinanza che entrerà in vigore dal 1° maggio 2023 fino al 31 dicembre 2023 e che regola l’uso dei tamponi e dei dispositivi di protezione individuale delle vie respiratorie. Per gli accessi al pronto soccorso, la necessità del tampone diagnostico per l’infezione da Sars-Cov-2 è rimessa alla discrezione delle autorità regionali e delle direzioni sanitarie.
L’utilizzo delle mascherine viene ulteriormente prorogato ma limitato alle Rsa e ai reparti ospedalieri con pazienti fragili. Nello specifico, i reparti identificati dalle direzioni sanitarie delle strutture che ospitano pazienti fragili, anziani, immunodepressi, ad alta intensità di cura potranno essere visitati e frequentati dal personale sanitario, utenti e visitatori, solo con l’utilizzo della mascherina in quanto dispositivo di protezione individuale.
Lo stesso obbligo per l’utilizzo della mascherina è esteso alle strutture socio sanitarie e socio assistenziali, alle strutture di ospitalità e di lungodegenza, alle residenze sanitarie assistenziali, agli hospice, alle strutture riabilitative, alle strutture residenziali per anziani anche non autosufficienti, per il personale lavoratore, per gli utenti e per i visitatori.
Rimane discrezione delle direzioni sanitarie la gestione del flusso delle persone negli altri reparti e nelle sale di attesa, la decisione sul rendere obbligatorio l’uso del dispositivo per una singola categoria, per tutte o per nessuna potrà variare da struttura a struttura. Come riporta Ansa, per gli spazi ospedalieri situati al di fuori dei reparti di degenza, non sono previste misure di sicurezza particolari per quanto riguarda l’utilizzo delle mascherine.
I bambini di età inferiore ai sei anni non hanno l’obbligo di indossare i dispositivi di protezione individuale per le vie aeree, non sono vincolate nemmeno le persone con particolari patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina, nonché le persone che devono comunicare con individui che presentano disabilità che non consente l’uso della mascherina. L’ordinanza rende autonomi anche i pediatri e i medici di famiglia su come gestire l’utilizzo del dispositivo all’interno dei propri studi medici e ambulatori.