Il Termometro Nazionale – L’editoriale del Gazzettino Metropolitano

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Oggi il nostro termometro cerca di analizzare senza troppe pretese il cosiddetto ‘senza vincolo di mandato’, ossia ‘che ogni membro, del Parlamento’, come recita l’articolo 67 della Costituzione, «rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato».

In poche parole, gli eletti in un partito possono decidere di lasciarlo e andare in un altro o formare addirittura un nuovo movimento, come ad esempio i più recenti: Cambiamo di Giovanni Toti, proveniente da Forza Italia, e Italia Viva di Metteo Renzi, ex Pd. E prima ancora Leu, Ncd e Futuro e Libertà. Un problema di cambio di partito o, se preferite, di casacca che riguarda anche gli amministratori locali. Insomma, di casi del genere ne potremmo citare a iosa con le mille ragioni di chi lo fa. Come chiedere ‘Oste, com’è il vino?’.

Solo negli ultimi 11 anni i cambi di casacca sono stati circa 800. Su questo argomento però non tutti i partiti la pensano allo stesso modo.  C’è chi vorrebbe uno stop ai cosiddetti passaggi da un partito all’altro, e c’è chi invece è favorevole a lasciare tutto com’è! Insomma, il voto va ad eleggere la persona, se pur all’interno di un partito, lasciandolo libero di optare in caso di necessità nel ‘parlamercato’. In ogni legislatura i partiti partono spesso in un modo e alla fine arrivano in un altro… Su una cosa però sono tutti d’accordo (almeno sembra), cioè il taglio di 345 parlamentari: 230 alla Camera e 115 al Senato per un risparmio di 60 milioni di euro. Intanto in attesa di un cambiamento, dopo il Movimento 5 Stelle anche il Pd sarebbe deciso a mettere dei paletti in vista delle regionali in Umbria con una penale di migliaia di euro per gli eletti che lasciano il partito.  

Ah, dimenticavo il far votare i 16enni, immagino significhi anche farli diventare maggiorenni prima…   

L’editoriale del Gazzettino Metropolitano è a cura del direttore Marco Fabriani