Sabato 25 marzo le società di calcio e calcio a 5 della Lombardia saranno chiamate a scegliere il loro nuovo presidente dopo la prematura scomparsa di Carlo Tavecchio, morto nella notte tra il 27 e il 28 gennaio scorso all’età di 79 anni.
Tavecchio ricorpiva il ruolo di presidente del comitato regionale lombardo della Lega Nazionale Dilettanti dal 9 gennaio 2021. Il consiglio direttivo eletto insieme a Tavecchio rimarrà in carica, mentre le società dovranno eleggere esclusivamente la figura del presidente. Proprio dal consiglio direttivo è stata avanzata la candidatura di Sergio Pedrazzini, che attualmente ricopre il ruolo di vicepresidente vicario, per quello che, a tutti gli effetti, diventerebbe un mandato per il quadriennio 2021/2024 nel pieno segno della continuità con quanto fatto finora sotto la presidenza Tavecchio.
Ed è proprio la ‘continuità’ uno dei tre aspetti su cui Sergio Pedrazzini pone maggiormente la sua attenzione in vista dell’appuntamento di sabato 25 marzo alle 11 all’NH Milano Congress Centre: «In questi due anni abbiamo portato avanti una serie di inziative nell’ottica dello sviluppo. Se parliamo, per esempio, di calcio a 5 si è cercato di implementare il livello dei campionati giovanile per portare sempre di più le attività verso una crescita, rispetto al calcio a 11 che ha già copertura numerica. Ma non è tutto. La continuità c’è già perché il consiglio direttivo eletto nel 2021 resterà in carica, ora bisogna nominare un nuovo presidente chiamato a subentrare nel ruolo che è stato di Carlo Tavecchio in questi due anni».
Con la nomina di Pedrazzini, dunque, si potrebbe ‘naturalmente’ procedere nel segno di quanto già avviato in questi due anni. «Portando avanti con urgenza le questioni importanti per le società lombarde», afferma Pedrazzini. Su tutte la riforma dello sport che incombe sulle società vista l’ormai imminente entrata in vigore. «A gennaio nessuno poteva pensare di trovarsi a fine marzo nella situazione di dover eleggere un nuovo presidente – prosegue Pedrazzini -. La riforma dello sport complica non di poco l’economia della società, ma il comitato lombardo sta portando avanti il lavoro. Abbiamo avanzato delle proposte, già passate tra le società, sul tavolo della Lega Nazionale Dilettanti. Questo è un tema di assoluta urgenza: nei prossimi mesi diventerà esecutiva e il consiglio direttivo ha già avanzato delle proposte di modifica».
Continuità, urgenza e, infine, logica. Tre aspetti strettamente collegati tra loro per poter permettere, nella visione di Pedrazzini, al consiglio direttivo di proseguire un lavoro già cominciato senza cambi di direzione nel mentre. «Negli ultimi due anni qualcuno ha avanzato numerosi ricorsi contro il consiglio direttivo in carica, tutti respinti per inammissibilità, cioé senza neanche la possibilità di poter avanzare quei ricorsi contro l’elezione legittima del 2021. Volersi mettere alla guida oggi di un consiglio direttivo ritenuto illegittimo per due anni è illogico: le società lombarde devono domansarsi se abbia senso dare l’incarico di presidente a chi per due anni ha ritenuto illeggitimo lo stesso consiglio che ora vuole presidere».
Ecco perché, nelle parole di Sergio Pedrazzini, si può trovare ancora tanto di quella che era la direzione intrapresa da Carlo Tavecchio prima della sua morte: «Ci ha lasciato un’eredità importante, un aspetto più di tutti: il senso dell’istituzionalismo. Le norme che sono in vigore vanno rispettate, anche quelle su cui non siamo d’accordo. Il nostro ruolo non è disattenderle, ma essere coloro che le migliorano. Il secondo tema importantissimo che ci ha lasciato è quello di visione e innovazione: Tavecchio è stato un uomo che ha cercato sempre di vedere oltre, generando cose per il bene del calcio. Era un uomo che aveva coraggio e visione di raggiungere gli obiettivi per il bene del nostro sport. Sarà difficile raggiungere il livello della sua carriera, ma dobbiamo sempre tenere presente cosa ci ha lasciato».