Una manifestazione in via Valfurva, zona Cà Granda a Milano. Proprio lì, dove sistematicamente il Seveso esce dagli argini e allaga il quartiere milanese.
Una manifestazione a cui ha preso parte anche l’assessore milanese Marco Granelli. «Non è possibile che dopo 40 anni il Seveso esondi ancora a Milano. Abbiamo soluzioni e risorse. Non fermiamoci». Le soluzioni a cui fa riferimento Granelli sono le tanto discusse vasche di laminazione, tra cui quella del Parco Nord.
A proposito della vasca ‘bressese’. Il Partito Democratico di Milano, attraverso un volantino, ha confermato l’intenzione di realizzarla entro il 2022. «Pubblicato il bando per assegnare i lavori – si legge -. Si prevede l’inizio per l’estate 2020 e la consegna entro 24 mesi. La vasca sorgerà all’interno del Parco Nord».
Ma a Bresso c’è chi fermamente si oppone, tra ricorsi e social network. Curioso, infatti, il botta e risposta tra un cittadino bressese, evidentemente molto seccato dal progetto, e l’assessore. «La vasca fatevela a Milano – l’accusa -. Se a Milano le tubature non funzionano, non è colpa nostra. Invece di distruggere i paesi limitrofi costruitela in via Valfurva». Immediata la replica altrettanto seccata dell’assessore Granelli: «Un quarto delle acque che quando il Seveso è in piena entrano in Milano e allargano Niguarda e via Valfurva vengono dal depuratore che raccoglie le acque di Bresso, Cormano, Cinisello Balsamo, Cusano Milanino. Quindi siamo noi che in questi 50 anni abbiamo preso le vostre acque nelle nostre strade. Forse è meglio trovare e attuare insieme la soluzione, invece di scaricarsi i problemi. Milano lo sta facendo».
Infine, tornando alla manifestazione di ieri, Granelli ha anticipato la giornata con un chiaro riferimento al Comune di Bresso: «Oggi abbiamo finalmente progetti di intervento risolutivi e risorse per portarli a termine. No a paure infondate e a ricorsi strumentali».