Serie B, sogno possibile? Sembrava impossibile, ma ora il tema deve essere assolutamente questo. Una situazione in cui nessuno, nemmeno il tifoso più accanito, avrebbe mai immaginato di trovarsi. Però a parlare, più dei pronositici, sono stati i fatti e il lavoro di mister Matteo Andreoletti e del direttore sportivo Christian Botturi.
Il campo, inequivocabilmente, ha sentenziato che dopo 26 giornate nessuno nel girone A ha fatto meglio della Pro Sesto. Un totale di 46 punti, frutto di 13 vittorie, 7 pareggi e appena 6 sconfitte, per convincere i dubbiosi e far ricredere i contrari, generando sempre più entusiasmo in uno stadio Breda che è ora chiamato a restituirlo ai biancocelesti dagli spalti per spingerli oltre i propri limiti. Si perché se da un lato è archiviata la pratica salvezza, adesso viene il bello.
«Credo che sia giusto fare una fotografia alla classifica e metterla da parte perché è qualcosa di irripetibile – le parole di mister Andreoletti dopo il 2-0 alla Triestina che è valso il primo posto in classifica – per una dimensione come la nostra. Questa squadra ha dei valori livellati, è un gruppo straordinario dove non emergono le individualità. Chi entra non abbassa mai la qualità di chi esce: possiamo e abbiamo le possibilità di alzare ancora la prestazione dal punto di vista qualitativo».
Se queste sono quindi le considerazioni a caldo, che valgono un primo posto in solitaria, allora sì: si può sognare. Perché alzare il livello qualitativo di una squadra che ha già dimostrato di potersela giocare con chinque può voler dire solo una cosa: affrontare le 12 giornate che mancano da qui alla fine della stagione senza quella paura di guardare tutti, per una volta, dall’alto verso il basso. Comunque vada a finire questa storia, il 2022-2023 verrà ricordata come una delle stagioni migliori e più incredibili nei 110 anni di storia della Pro Sesto. Era impossibile, ora è il presente.