Non si placa a Cinisello Balsamo il dibattito politico dopo l’approvazione, da parte del consiglio comunale, del documento che porterà la Metro Lilla a Cinisello Balsamo.
Un botta e risposta continuo tra l’amministrazione e l’opposizione. Immediatamente dopo l’approvazione del documento, il sindaco di Cinisello Balsamo Giacomo Ghilardi aveva puntato il dito contro la sinistra: «Il Partito Democratico in maniera del tutto irresponsabile e con una incoerenza fuori dal normale, si è astenuto sulla votazione di una opera così strategica per il nostro territorio dimostrando ancora una volta di essere lontano anni luce dalle esigenze dei cittadini».
Le motivazioni dell’astensione da parte dei democratici sono però da ricercare in una precisa scelta fatta da parte di tutte le forze politiche della sinistra cinisellese. «La comunità di Cinisello Balsamo, al contrario degli altri comuni coinvolti, si fa già carico di milioni di euro in infrastrutture asservite alla metropolitana Lilla, ad esempio il corridoio d’interscambio M1-M5, il manufatto di scavalco della M1, la predisposizione per la galleria sotto via Biagi, il parcheggio d’interscambio da 23 milioni di euro, l’aumento del numero degli stalli per autobus» ha dichiarato il consigliere comunale del Pd Marco Tarantola, che ha poi continuato: «Avevamo già chiesto in passato di inserire ed esplicitare la richiesta che nella ripartizione dei costi si tenesse conto di queste opere ma ci è sempre stato risposto, con arroganza, che non serviva. Ora vediamo i risultati».
Se da una parte, l’assessore alla Mobilità Giuseppe Berlino sostiene che «nonostante un progetto di fattibilità discutibile, già predisposto e praticamente già concordato ed avallato dalla precedente Giunta Trezzi, siamo riusciti a rimetterlo in discussione ottenendo una variazione del percorso prospettato da MM portando così una delle fermate, inizialmente previste tutte in zone periferiche, verso una zona più centrale della Città, praticamente a ridosso del quartiere di Balsamo» dall’altra la sinistra lamenta una scarsa attenzione: «Abbiamo più volte sottolineato il rischio che il Comune di Cinisello Balsamo si trovasse a sostenere oneri non dovuti. Già alla fine di novembre 2018, quando in Villa Reale a Monza l’Amministrazione aveva siglato il protocollo di intesa con gli altri enti coinvolti, avevamo criticato la decisione di non esplicitare nel documento l’elenco delle opere su cui già il nostro Comune stava contribuendo, ricevendo come risposta dal Sindaco che stavamo “prendendo un granchio” e che non serviva aggiungere altro perché nel documento c’era già. Successivamente, a giugno 2019, Partito Democratico e Cinisello Balsamo Civica avevano provato a far inserire all’interno della delibera del Progetto di Fattibilità la richiesta che al tavolo di trattativa il Sindaco tenesse conto di queste opere, ma la maggioranza ancora una volta aveva votato contro».
Una battaglia politica che si è infine spostata anche sul piano economico: «Si aggiungono le modalità di gestione del futuro mutuo. La giunta ne ha rimandato al 2022 l’apertura nonostante, anche a detta del dirigente, avremmo potuto accenderlo già nel 2020 con i tassi di interesse al minimo. Una scelta spiegabile forse solo con la volontà politica di rimandare gli oneri finanziari a chi governerà in futuro, tenendosi mano libera oggi per spendere di più» dicono dall’opposizione.
Alle accuse di irresponsabilità del sindaco, la sinistra ha quindi voluto rispondere: «Oggi emerge chiaramente come il tutto sia stato gestito con arroganza e incompetenza – concludono Andrea Catania e Gianfranca Duca, capigruppo di PD e Cinisello Balsamo Civica -. Abbiamo sempre votato a favore del prolungamento della M5, compresa la variante del percorso proposta a giugno ma oggi non potevamo dare il nostro sostegno a questa delibera e ci siamo astenuti. Questo è un nostro progetto che la giunta Ghilardi si è trovata su un piatto d’argento. Dovevano semplicemente gestire la ripartizione dei costi ma proponendo che il nostro Comune si faccia carico di 13 milioni di euro dimostrano la loro incapacità politica e a pagarne le conseguenze sarà Cinisello Balsamo che in futuro avrà bilancio e fondi bloccati».