L’esondazione del Seveso della scorsa settimana ha letteralmente riportato a galla, ancora una volta, il tema delle vasche di laminazione. L’ultima seduta del consiglio comunale ha visto un’accesa discussione. Il consigliere dell’opposizione Silvia Sardone è intervenuta prendendo le difese del Comune di Bresso e del sindaco Simone Cairo, criticando le scelte messe in campo dall’amministrazione meneghina.
«Il sindaco Sala – ha dichiarato Silvia Sardone – si dimentica di essere il sindaco di Città Metropolitana e costringe Milano a subire quello che succede ogni volta che esonda il Seveso. Una cosa che sarebbe facile da risolvere in cinque minuti: il sindaco di Bresso ha chiesto solamente che la vasca venga realizzata a poca distanza da quanto prevede il progetto. Ha chiesto che non venga realizzata proprio sotto le finestre delle abitazioni. Altrimenti i ricorsi che già ci sono andranno avanti e rallenteranno l’opera per anni».
L’errore nella vicenda, secondo Sardone, sarebbe la mancanza di comunicazione della giunta Sala: «Qualsiasi persona di buon senso avrebbe chiamato il sindaco di Bresso per risolvere il problema – prosegue -, per spostare di 100 metri e partire con i lavori. Il sindaco Sala si dimentica però di essere anche quello di Città Metropolitana e i primi cittadini della provincia non li chiama, li fa chiamare dagli assessori. Vogliamo risolvere o no la situazione? La soluzione di questa giunta è mandare l’sms di allerta che esonda il Seveso. E cosa fanno i cittadini? Bevono l’acqua per evitare che le cantine vengano allagate? Bisogna pensare di governare il problema, mettendosi al tavolo con il sindaco di Bresso che si è detto disponibile»