Nicola Lombardo, classe 1975, è stato eletto segretario del Partito Democratico sestese a novembre 2017. In politica ci è entrato giovanissimo, a 19 anni con i Popolari. Arrivato a Sesto nel 2002, è stato il primo segretario cittadino di partito a essersi trovato all’opposizione, dopo la sconfitta alle elezioni amministrative del 2017. Lo abbiamo intervistato per fare il punto con lui sul passato e sul futuro del partito.
Lombardo, a due anni dalla fine del mandato lascia l’incarico. Quali sono le motivazioni di questa scelta?
Si tratta di necessità di carattere personale. Ho deciso di dedicare maggiore tempo alla mia famiglia, sono cambiate le mie disponibilità. Devo dire però che in questi due anni di attività la nave è arrivata in porto. Ho fatto soprattutto un lavoro logistico, nel trovare una nuova sede cittadina al partito, e amministrativo, nella gestione dei rapporti con il Pd Metropolitano. Ora è il momento di formare un nuovo gruppo dirigente che si dedichi ai rapporti con la città.
Chi farà parte del nuovo gruppo dirigente?
Questo si deciderà dopo la fase di confronto cittadino dei prossimi mesi, con diversi appuntamenti in città. Bisogna aprire le cabine di regia del partito ai cittadini che vogliono mettersi in gioco.
Quali sono state le sfide politiche più impegnative del suo mandato?
Sicuramente la sfida più difficile è stata gestire l’attacco solitario che l’attuale amministrazione ha perpetrato nei confronti del Pd. Senza distinzioni di colpe, che ricadevano su singoli amministratori o altri partiti di coalizione.
Le soddisfazioni maggiori?
Fra elezioni regionali ed europee, aver recuperato 4mila voti assoluti al partito. Sono 49 le iscrizioni in più di quest’anno e i rinnovi di tessera. Infine le primarie, con 10 seggi in città, oltre 60 volontari e 2.400 votanti.
Noemi Tediosi