Il 2022 continua a portare a casa primati e record che fanno riflettere. Claudio Giorlandino, il presidente della Società di Diagnosi Prenatale e Medicina Materno Fetale, analizza i dati Istat e Cedap confrontandoli e incrociandoli con altre fonti ufficiali e come riporta Ansa, fa emergere una realtà allarmante che rivela un calo delle nascite da genitori italiani con un valori sempre più importanti.
Se nel 2012 vedevano la luce circa 600mila italiani, quest’anno le nascite di nazionalità italiana non raggiungono i 300mila nati. Gli indicatori fanno presupporre che nel 2025 le nascite saranno meno di 250mila. I numeri sono inversamente proporzionali ai decessi, il 2022 ha visto mancare circa 500mila italiani confermando una crisi demografica che non può più passare inosservata. Anche gli stranieri residenti in Italia procreano molto meno, in 10 anni i nati con almeno un genitore straniero sono diminuiti sensibilmente e oggi si assestano su quasi 86mila unità, valore che corrisponde al 21,50% del totale dei nuovi nati. Le nascite da genitori entrambi stranieri sono intorno ai 57mila e costituiscono il 14,2% del totale delle nascite dell’anno. I nati di cittadinanza straniera sono quasi tutti al Nord Italia dove un nato su cinque ha i genitori stranieri.
Il primato va all’Emilia Romagna con un nato su quattro da genitori stranieri corrispondente al 24% delle nascite totali della regione, segue la Liguria con il 20,9% e la Lombardia con il 20,6%. I motivi di questo calo delle nascite sono molteplici: calo dei matrimoni, pandemia, incertezza economica. I centri di maternità con meno di 500 nascite annuali chiudono e la situazione degenera, portando la Nazione all’estinzione.
Giorlandino suggerisce al governo il reddito di genitorialità, un sostegno per i giovani genitori che, grazie ad una maggiore sicurezza economica, potrebbero trovare il giusto incentivo che li spinga a procreare. Secondo il ginecologo, il sostegno alla famiglia non aiuta a risolvere il problema che sta nella genitorialità, non aiuta sostenere una istituzione che non cresce, bisogna bensi stimolare il suo compito naturale, la procreazione.