Un’operazione della Direzione investigativa antimafia di Milano ha portato al sequestro di otto campi da padel dal valore di circa 700mila euro. L’attività investigativa ha appurato le infiltrazioni della ‘ndrangheta nel business dei campi di padel. Un imprenditore, inoltre, è finito agli arresti domiciliari con l’accusa di aver emesso fatture false e autoriciclaggio.
L’indagine, nata da accertamenti svolti su un’altra persona arrestata nel 2010 in un blitz contro la ‘ndrangheta, ha permesso di scoprire che una delle società riconducibili ai figli dell’affiliato, già condannato per ‘ndrangheta, aveva partecipato, come spiega la Dia, alla realizzazione di otto campi di padel.
L’imprenditore avrebbe quindi «finanziato e costruito i campi da padel potendo contare su profitti illeciti derivanti dalla commissione di numerosi reati fiscali con l’obiettivo di partecipare agli incassi derivanti dal loro noleggio ai cittadini», si legge in una nota della Dia.