Il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha tenuto un lungo discorso di ringraziamento nel giorno della consegna degli Ambrogini d’Oro, la massima onorificenza del Comune che viene assegnata ogni anno a Sant’Ambrogio, il 7 dicembre.
«Oggi è il giorno di Milano – ha dichiarato Beppe Sala -, la nostra città, che ci regala gioie, soddisfazioni, preoccupazioni, una città che alla fine chiede di essere vissuta con intensità dai suoi cittadini. La Milano che fa sempre un passo in avanti e risponde immediatamente a ogni nuova sfida del presente, perché l’attenzione per il futuro è una fonte d’energia inesauribile di questa città. Di questa Milano, la nostra Milano, possiamo e dobbiamo essere fieri. La tenacia, la generosità e la spinta al cambiamento di questa città sono motivo di orgoglio per tutte e tutti i milanesi, oltre le proprie affiliazioni politiche, culturali, sociali, etniche e religiose. La nostra pluralità rinsalda i legami della comunità, perché il senso di appartenenza alla nostra città anima il nostro impegno quotidiano e ci permette di reggere all’arrivo delle emergenze, sempre più frequenti negli ultimi tempi. Non c’è urgenza che non venga gestita a Milano senza la capacità tutta ambrosiana di vivere le asperità e gli imprevisti come occasioni di cambiamento e progettazione di un miglioramento».
Il primo cittadino meneghino ha poi proseguito: «Lo spirito ambrosiano moltiplica la creatività, l’innovazione e la capacità di fare impresa, volontariato, ricerca, cultura. Se Milano è un punto di riferimento nazionale e internazionale in queste dimensioni, come ci rammenta la presenza oggi in città del Presidente Mattarella, della Presidente della Commissione europea Von der Leyen e della Premier Meloni, lo dobbiamo in primo luogo alle persone che danno energia e vitalità alla città, ai milanesi, agli italiani, ai cittadini europei e di ogni continente che scelgono di crescere in questa comunità. Oggi , la giornata degli Ambrogini, è la loro, nostra giornata. Le benemerenze civiche di oggi racchiudono un pezzo di storia e di attualità milanese, mettendo in evidenza le azioni, i gesti e le idee che fanno progredire la nostra città. Ciascuna benemerenza descrive ciò che siamo, ciò che sappiamo fare e quello che vogliamo realizzare per migliorare la nostra vita in comune. Obiettivi di riferimento per le persone alle quali assegniamo la Medaglia d’oro alla Memoria, a partire da quella Grande assegnata a don Luigi Giussani. Una personalità rivoluzionaria, che onoriamo nel centesimo anniversario della sua nascita. La sua lezione ha ispirato decine di migliaia di nostri concittadini nello spendersi per l’altro in modo altruistico e generoso, attraverso le loro opere quotidiane, nel lavoro come nel volontariato.
La stessa dedizione verso la nostra comunità ha guidato le donne e gli uomini ai quali riconosciamo la Medaglia d’oro alla memoria, Carmen De Min, punto di riferimento delle mamme del Leoncavallo, Manlio Armellini, lo storico manager che ha accompagnato l’affermazione del Salone del Mobile, Cesare Cadeo, indimenticato conduttore TV e amministratore locale, Valentino De Chiara, che ha introdotto la passione per il frisbee».
Sala ha aggiunto: «A Milano le idee, i progetti le azioni rinsaldano il senso di appartenenza alla nostra comunità. Un sentire comune ambrosiano che unisce uomini delle istituzioni come il prefetto Francesco Paolo Tronca, innovatori, dalla consulenza imprenditoriale di Alfredo Ambrosetti alla moda di Martino Midali all’ospitalità di Enrico Lizzi, uomini e donne di scienza e di cura dell’altro, Gianvincenzo Zuccotti, Marisa Cantarelli e Cesare Sirtori, punti di riferimento nel Volontariato come Alessandra Berlenghi, artisti che hanno acceso il cuore di tutti noi, Diego Abatantuono e Mauro Pagani, l’impegno civile di Alberto Jannuzzelli, Marco Cappato e Antonella Ferrari, la vivacità culturale regalataci da Francesca Parvizyar e Michela Proietti. Con le Medaglie d’oro consegnate oggi rendiamo merito alla capacità, dei singoli milanesi e dell’intera città, di convergere su obiettivi comuni, che fanno crescere tutti e ciascuno. Questo è il senso e il valore che Milano affida alle Benemerenze Civiche. Donne, uomini, associazioni che hanno fatto del loro meglio per realizzare la loro vocazione, il loro sogno, il loro generoso desiderio di essere utili agli altri, come le associazioni, i progetti, le fondazioni, le attività economiche, culturali e accademiche che ricevono i 20 Attestati del 2022. Milano oggi, insieme a chi oggi riceve l’Ambrogino, riafferma la sua dedizione per il bene comune, il suo vincolo a un’azione innervata da libertà, democrazia, giustizia, generosità, solidarietà ed equità».
Il sindaco ha poi concluso: «Nonostante le emergenze, le crisi e le curvature che si profilano all’orizzonte, Milano continua a produrre speranza perché i nostri valori fondamentali plasmano il cambiamento verso un futuro di maggiori opportunità per tutti. Milano continua a coinvolgere, a spingere in avanti la storia del Paese, mantenendo ferma la sua promessa di fiducia nel domani. Milano continua ad aprirsi al mondo, a cercare soluzioni nuove, a mettere in rete le sue migliori realtà per generare sviluppo il più possibile sostenibile e inclusivo. Per tutto questo, Milano dice grazie a chi come voi oggi viene premiato con l’Ambrogino. E rinnova insieme a voi e a tutte e tutti i milanesi il patto per progresso e innovazione in ogni ambito delle nostre vite. Un impegno rivolto a noi se stessi, e ai tanti che in Europa e nel mondo guardano alla città di Ambrogio con speranza e fiducia».