Il Natale è sempre stato fonte di ispirazione per i poeti e sognatori… e tanti altri maestri di lirica. Hanno composto versi dolci e giocosi, intimi, o impegnati magici, e commossi, spensierati, o melanconici.
Ma che ci hanno sempre in qualche modo fatto riflettere nel senso più autentico e meno banale della festa più amata dell’anno.
Chi di noi da bambino non ha imparato a memoria una di queste poesie e filastrocche poi recitate in famiglia salendo sulla sedia al pranzo di Natale? Per godere del piccolo malloppo offerto dai nostri genitori e dai nostri nonni… Se però avessimo dimenticato quei versi e vorremmo rileggerli o ancora a fare dono a qualcuno, torniamo indietro nel tempo e alcuni albeggiano per sempre nel nostro cuore.
E nonostante sofferenze e dolori, ci accorgiamo che donare gli auguri di Natale… ci dona rinnovato ottimismo e nuove energie, per ricordarci un coraggio mai provato prima… di stringerci la mano ed abbracciarci ancora… uno con l’altro.
Emilio Fenice, scrittore sestese