Cinque principi guida per una smart city ‘inclusiva e sostenibile’. Li propone il Board per l’Innovazione Tecnologica e la trasformazione digitale del Comune di Milano nel ‘Manifesto per Milano digitale’, presentato oggi a Palazzo Marino alla presenza del sindaco Giuseppe Sala in occasione dell’incontro di apertura della Milano Digital Week, la settimana di eventi dedicati a innovazione tecnologica, realtà virtuale e intelligenza artificiale.
I criteri di indirizzo per la trasformazione digitale della città tracciati dal Board descrivono un’innovazione che è ‘condizione necessaria per crescere, evolvere e competere, anche per le città e le comunità’, fondata ‘sulla collaborazione e sulla creazione di partnership tra pubblico e privato’, inclusiva e non divisiva ovvero ‘alla portata di tutte e di tutti’, aperta a ‘processi partecipativi di co-creazione trasparenti ed etici’ e con ‘una chiara definizione delle regole di buona condotta che devono essere comunemente accettate e condivise, anche attraverso la collaborazione con le grandi piattaforme di aggregazione dei big player del digitale, affinché la società digitale possa progredire nel rispetto del prossimo e per il bene comune’.
Da qui la richiesta di ‘un Patto o di un Codice se non di una Costituzione’, si legge nel Manifesto, per ‘definire la direzione che si può imprimere agli sviluppi delle tecnologie’, perché ‘la libertà di fare innovazione tecnologica deve conciliarsi col produrre un impatto positivo sulle dinamiche sociali, influenzandole, orientandole, determinandole e con la sostenibilità della stessa, generando anche un impatto positivo sull’ambiente’.
«La città di Milano – afferma il sindaco Giuseppe Sala – sta vivendo una forte spinta verso l’innovazione, accelerata prima dalla pandemia e ora sollecitata da nuove sfide, dall’adesione crescente dei cittadini e delle cittadine ai servizi online e dalle iniziative sostenute dal Pnrr per la transizione digitale, per le quali il Comune ha progetti finanziati per circa 15 milioni di euro. Affianchiamo gli investimenti in infrastrutture e connettività a interventi per dare spazi e occasioni di crescita per chi contribuisce a rendere più vivibile la città, seguendo l’idea di smart city che continua a guidarci: quella che concilia innovazione e inclusione. Vogliamo far sì che Milano sia un motore di ‘sviluppo dei limiti’ e i primi da superare sono quelli che impediscono alle persone di accedere a servizi e opportunità».
«La trasformazione digitale – spiega Layla Pavone, coordinatrice del Board per l’innovazione tecnologica e trasformazione digitale del Comune di Milano – rappresenta una grande risorsa per la vita delle persone e delle comunità, ma occorre ispirare ogni iniziativa per la smart city di oggi e di domani al principio dell’accesso paritario ai servizi offerti dalla tecnologia e alle competenze per utilizzarli. È fondamentale che l’innovazione abbia sempre al centro la persona, dal disegno dei servizi alla loro messa a disposizione, e non escluda nessuno».
Su queste basi prende il via in occasione della Digital Week il progetto ‘Cyber Secure City’, dedicato alla sicurezza e alla formazione digitale di cittadini, cittadine e pubbliche amministrazioni. Si tratta di una ulteriore iniziativa della ‘Milano Smart City Alliance’, un’alleanza promossa da Assolombarda insieme a 12 imprese associate che dal 2020 aggrega pubblico e privato sui temi dello sviluppo della città intelligente. Con la sigla di un protocollo d’intesa fra l’Amministrazione comunale e la Milano Smart City Alliance, si avvia oggi la creazione di una piattaforma che metterà gratuitamente a disposizione dei cittadini e delle cittadine contenuti e strumenti sviluppati da Cisco, Fastweb, A2a e Accenture per proteggerli dai rischi di un utilizzo improprio degli strumenti digitali. In più, per il personale tecnico delle pubbliche amministrazioni, verrà lanciato un servizio di alert contro minacce e attacchi cyber e percorsi di formazione dedicati.
Il Comune di Milano ne sarà il primo utente pubblico e l’ambassador, per promuoverne l’utilizzo da parte dei cittadini e degli altri enti dell’Area Metropolitana. A presentarlo, a Palazzo Marino, Gioia Ghezzi, vicepresidente di Assolombarda e presidente della Milano Smart City Alliance, Fabio Florio, referente di Cisco all’interno della Milano Smart City Alliance e Guido Arnone, a capo della Direzione Innovazione Tecnologica e Digitale del Comune e membro del Board insieme con Claudio Farina, Donatella Sciuto, Lorenzo Maternini, Paola Generali, Paolo Coppola e Stefano Achermann.
«Negli ultimi due anni abbiamo sviluppato diversi progetti in partnership con il Comune di Milano e la Città Metropolitana in ambiti come la digitalizzazione e l’utilizzo dei dati, l’ambiente e l’energia, la mobilità sostenibile e le nuove modalità di lavoro, con l’obiettivo di promuovere un modello di sviluppo urbano basato su innovazione, sostenibilità e collaborazione – dichiara Gioia Ghezzi –. Con l’iniziativa ‘Cyber Secure City’ vogliamo porre l’attenzione su un altro tema fondamentale per una città sempre più smart, quello della sicurezza informatica. Mettendo a fattor comune il patrimonio di formazione delle imprese sul tema, puntiamo a dare ai cittadini gli strumenti adeguati per usare le infrastrutture digitali. L’errore umano, infatti, è il responsabile del 95% degli attacchi informatici, una circostanza che rende evidente la necessità di una strategia per la sicurezza informatica basata su un’attività di formazione e informazione delle persone. Siamo convinti che cittadini e cittadine più consapevoli degli strumenti digitali rendano una città più smart e sicura».