«È un risultato di assoluto rilievo scientifico che testimonia la bontà del piano regionale di monitoraggio della fauna selvatica e del lavoro che quotidianamente viene portato avanti dall’Istituto Zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna (Izsler), dall’Unità organizzativa veterinaria del Welfare e dai Centri di recupero animali selvatici (Cras). Senza creare allarmismi e senza ‘demonizzare’ gli animali, le dinamiche degli ultimi anni impongono un’attenzione particolare sulla fauna selvatica per evidenziare precocemente possibili fattori di rischio per la salute e il possibile veicolarsi del virus». Commenta così la vicepresidente e assessore al Welfare di Regione Lombardia, Letizia Moratti, l’isolamento, per la prima volta in Italia, del virus Issyk-Kul (ISKV) da un pipistrello.
Il virus è stato isolato da un pipistrello appartenente ad una specie (Hypsugo savii) sedentaria e molto diffusa nelle aree urbane, che utilizza gli edifici come siti di rifugio suggerendo possibili implicazioni per la salute pubblica. L’isolamento è stato eseguito su un esemplare deceduto spontaneamente presso il Cras Wwf della Valpredina in provincia di Bergamo e analizzato da Izsler all’interno delle indagini di sorveglianza passiva sui pipistrelli previste appunto dal Piano Fauna Selvatica di Regione Lombardia. Allo stato attuale si sa ancora poco su questo virus anche se è descritto come causa di possibili focolai di malattia nell’uomo caratterizzati da febbre, mal di testa, mialgia, e nausea con tempi di convalescenza anche di alcune settimane.
«Come detto non c’è nessun allarmismo, ma va evidenziato, come accaduto in altre recenti occasioni, l’attento e puntuale lavoro che viene portato avanti dai nostri operatori – aggiunge Moratti – A loro va il mio apprezzamento per un’attività puntigliosa e rigorosa, pregevole nell’allargare il campo delle conoscenze scientifiche e fondamentale in un’ottica di prevenzione e di tutela della salute degli altri animali e dell’uomo».
È infatti un dato da tempo ormai acclarato che le malattie trasmissibili all’uomo di origine animale (c.d. zoonosi) originate dalla fauna selvatica possono rappresentare una minaccia per la salute umana. «Individuarne tempestivamente la comparsa e contrastarne efficacemente la diffusione – aggiunge ancora l’assessore – rappresenta una priorità per la salute pubblica».
Negli ultimi 20 anni in Lombardia, come in tutta Italia, si è assistito a un continuo ed esponenziale aumento delle popolazioni di animali selvatici, sia per consistenza numerica sia per distribuzione geografica, raggiungendo livelli tali da rappresentare un’entità non più trascurabile in termini di potenziali fattori di rischio sanitario per gli animali domestici e per l’uomo. Regione Lombardia dal 2012 è dotata di un piano di Monitoraggio Sanitario della Fauna selvatica che ha lo scopo di monitorare non solo un gruppo determinato di patologie e relative specie nelle quali ne è nota la possibile presenza, ma più in generale anche eventuali fenomeni di spillover nella fauna selvatica. Ad oggi l’IZSLER ha registrato una sola positività e sono in coso ulteriori indagini volte a definire la diffusione, distribuzione ed ecologia di questo virus, che permetterà anche di acquisire informazioni utili a definire la prevalenza/incidenza di ISKV per meglio capire se esiste un eventuale rischio di trasmissione e diffusione agli animali e all’uomo. Di tale isolamento è già stato informato l’Istituto superiore di Sanità, il Ministero della Salute e il 9 novembre è prevista la comunicazione, da parte di IZSLER, attraverso il sistema EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare) dei rischi emergenti, dell’isolamento del virus Issyk-Kul virus (ISKV) da pipistrello.
Il virus Issyk-Kul (ISKV), è stato isolato per la prima volta nel 1970 da un pipistrello Nyctalus noctula campionato presso il lago Issyk-Kul, Kirghizistan. ISKV è stato successivamente rilevato nei paesi vicini dell’Asia centrale (Tagikistan e Kazakistan) in diverse specie di pipistrelli e zecche. Si presume che i pipistrelli e le zecche siano entrambi serbatoi di ISKV con trasmissione all’uomo associata alle punture di zecca ed esposizione a feci e urina di pipistrello. Dal punto di vista tassonomico, l’ISKV appartiene alla famiglia dei Nairoviridae, genere orthonairovirus che comprende 41 specie tra cui il virus della febbre emorragica Congo-Crimea (CCHFV). La maggior parte dei membri del genere sono virus trasmessi dalle zecche che possono infettare gli esseri umani ed altri ospiti vertebrati. Gli orthonairovirus sono virus sferici dotati di envelope con un diametro compreso tra 80 e 120 nm. Hanno un genoma ad RNA segmentato a singolo filamento di circa 18,8 Kb di lunghezza costituito da tre segmenti S (small), M (medium), L (large). Allo stato attuale si sa ancora poco su questo virus. Ci sono solo poche segnalazioni risalenti agli anni 70-80 in lingua russa, Recentemente porzioni del genoma di ISKV sono state rilevate in Germania in pipistrelli della specie Eptesicus nilssonii.