In poco più di due mesi dall’inizio della campagna di prevenzione gratuita per l’epatite C, sono stati eseguiti 43.313 test nelle strutture sanitarie lombarde, secondo quanto riporta una nota della Direzione Generale Welfare di Regione Lombardia. Di questi, 2.278 sono stati eseguiti dall’Asst Nord Milano.
«Circa l’1% delle persone testate – ha commentato la vicepresidente e assessore al Welfare di Regione Lombardia Letizia Moratti – sono risultate positive al virus dell’epatite e adesso potranno essere avviate a un tempestivo percorso di cura. La prevenzione è al centro dei programmi sanitari di Regione Lombardia ed è fondamentale per assicurare il mantenimento di una buona salute dei suoi cittadini». Regione Lombardia ha stanziato i fondi dedicati e definito un tavolo di lavoro per la stesura di una procedura operativa regionale finalizzata all’organizzazione della campagna prevenzione dell’epatite C, che ha avuto inizio a giugno 2022 e proseguirà nei mesi successivi.
Il test viene offerto a tutti i soggetti nati tra il 1969 e il 1989 che sono ricoverati o accedono presso i punti prelievi di tutte le Asst/Irccs pubbliche e delle strutture private aderenti. È prevista la suddivisione fra centri di primo livello dove viene eseguito il test, la ricerca di Ab anti-HCV su prelievo venoso, e centri di secondo livello per la presa in carico dei pazienti positivi. A supporto del monitoraggio delle attività, del trasferimento del flusso dati e di una corretta gestione del paziente positivo è stato creato un software dedicato messo a disposizione di ogni centro per la raccolta dei dati. È stata inoltre redatta una procedura operativa regionale e attivata una campagna informativa rivolta al cittadino.
L’attività di prevenzione per HCV è stata inserita fra gli obiettivi dei Direttori Generali di Ats e Asst. L’epatite C cronica da HCV è un’infezione che non dà sintomi, ma è la principale causa di cirrosi e cancro al fegato in Italia: in Lombardia si stima che circa 150mila persone presentino l’infezione da HCV. Molti di questi casi però non sono diagnosticati. Oggi sono disponibili cure con farmaci che, somministrati per via orale per 8-12 settimane, portano alla guarigione in oltre il 95% dei casi. Sulla base dei dati analizzati all’1 agosto 2022, il 68% dei soggetti aderenti alla campagna è di genere femminile e il 32% di genere maschile. Inoltre, la percentuale di positività al test anticorpale è pari all’1% dei soggetti testati.