Un bresciano di 74 anni è deceduto dopo aver contratto la Febbre del Nilo. Il decesso, in realtà, è avvenuto il 4 agosto ma solo oggi è stato reso noto. In Lombardia, nei giorni scorsi, erano sono stati registrati 11 casi di Febbre del Nilo: la sorveglianza veterinaria ha mostrato la circolazione del virus in tutte le province lombarde ad esclusione di quelle di Monza, Lecco, Bergamo, Sondrio.
Il virus del Nilo occidentale è un Arbovirus che può infettare l’uomo a seguito della puntura di zanzara infetta. L’infezione umana è in oltre l’80 per cento dei casi asintomatica; nel restante circa 20 per cento dei casi i sintomi sono quelli influenzali; mentre nello 0,1 per cento di tutti i casi, l’infezione virale può provocare sintomatologia neurologica come la meningite.
«In Regione Lombardia – dichiara la vicepresidente e assessore al Welfare di Regione Lombardia Letizia Moratti – è presente un sistema integrato umano-veterinario di sorveglianza sulla circolazione del virus del Nilo occidentale. Vengono infatti monitorate sia le infezioni nelle zanzare (sorveglianza entomologica), sia negli equidi, sia negli uccelli e ovviamente i contagi negli uomini. Un sistema efficace che ci consente di monitorare costantemente e dettagliatamente la situazione».