La Lombardia potrà fregiarsi di quattro nuove ciclovie nazionali: Ciclovia Lago Maggiore, Ciclovia Alpina, Ciclovia Milano-Monaco e Ciclovia Iseo. Il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili ha in corso l’approvazione del Piano Generale della Mobilità ciclistica che prevederà la proposta di Regione Lombardia di includere questi 4 percorsi nel sistema delle Ciclovie nazionali, oltre a quelli già riconosciuti di interesse regionale.
«Il riconoscimento delle nuove Ciclovie nazionali – spiega l’assessore regionale alle Infrastrutture, Trasporti e Mobilità sostenibile Claudia Maria Terzi – premia gli sforzi di Regione Lombardia che aveva avanzato una specifica richiesta al Ministero. Entrare nel circuito delle Ciclovie nazionali significa ottenere maggiore visibilità a vantaggio di percorsi che attraversano territori meravigliosi. E significa, nel contempo, poter accedere ai finanziamenti solitamente previsti per questa tipologia di infrastruttura sostenibile, considerate infrastrutture di interesse strategico nazionale ai sensi dell’art.4, legge n. 2/2018».
Queste 4 nuove Ciclovie nazionali si aggiungono alle 3 già ricomprese nel circuito delle Ciclovie turistiche nazionali: Ciclovia Vento, Ciclovia Sole, Ciclovia Garda. La Ciclovia Lago Maggiore ha un percorso che si collega con Regione Piemonte e Svizzera, lunghezza parte lombarda di circa 100 km. La Ciclovia Alpina dalla Provincia di Brescia si collega alla Provincia Autonoma di Trento, lunghezza parte lombarda di circa 70 km. La Ciclovia Milano-Monaco collega Milano con Monaco, tramite il Lago di Endine, il Passo del Tonale e la Provincia Autonoma di Trento, lunghezza parte lombarda di circa 200 km. Infine la Ciclovia Anello Iseo ha un percorso ad anello intorno al lago, lunghezza di circa 80 km.
«Per questi 4 nuovi tracciati – prosegue l’assessore regionale alle Infrastrutture – Regione si è già impegnata molto concretamente mettendo a disposizione risorse per la progettazione e realizzazione di alcuni tratti. Stanziamenti che si aggiungono a quelli messi in campo in questi anni per la Vento, la Sole e la Garda e per tutte le altre piste ciclabili finanziate con ingenti risorse del Piano Lombardia e del Por Fesr. La mobilità dolce per noi è un fondamentale fattore di sviluppo dei territori, dell’economia locale e del turismo»